“Irresponsabile non approvare il Pgt”

Sergio Broglia e Rino Rigato, ex amministratori samaratesi e oggi "privati cittadini", criticano la scelta del centrodestra, "formalmente legittima", di rinviare l'approvazione del Pgt

Riceviamo e pubblichiamo di Sergio Broglia e Rino Rigato, ex amministratori samaratesi e oggi "privati cittadini", sulla mancata approvazione del Pgt

Come nella migliore tradizione, ciò che non più tardi di due mesi fa’, in campagna elettorale, si dichiarava essere la volontà della futura maggioranza (a dire il vero non di tutta, perché chi è stato attento avrà certamente rilevato posizioni diverse sul tema, a seconda dei volantini distribuiti o delle dichiarazioni sui giornali locali), oggi, dopo più di un mese dall’inizio dell’attività della nuova amministrazione, è diventata carta straccia.

Soprattutto non si parla minimamente del tema, a dimostrazione del fatto che la cosa è così grave da cercare di “farla scivolare via”.
Di cosa caspita stiamo parlando?
Ma del Piano di Governo del Territorio di Samarate, che la precedente amministrazione è arrivata ad adottare e che la nuova amministrazione, in sfregio a qualsiasi valutazione di opportunità, legittimità, contenuto e conseguenze rispetto alle reali necessità della città e dei cittadini, si avvia a non approvare, facendo decadere tutto il procedimento.
Noi, da cittadini che, per aver amministrato, purtroppo sanno bene di cosa si sta parlando, non possiamo tacere di fronte a ciò che sta avvenendo, e sentiamo il dovere di scrivere pubblicamente, dopo aver già interpellato personalmente il Sindaco pro-tempore, la Giunta e tutti i Consiglieri Comunali di Maggioranza.
Lasciamo perdere le note diatribe interne alla Maggioranza tra chi vorrebbe approvare il PGT, seppur modificandolo sensibilmente (anche se poi chi dice così magari non ne conosce nel dettaglio i contenuti o non ne ha compreso la filosofia delle scelte effettuate), e chi vorrebbe cassarlo completamente (fazione quest’ultima che ha preso il sopravvento, e di cui sarebbe interessante verificare a posteriori i reali interessi conseguenti a questa scelta).
Parliamo invece di alcuni dati incontrovertibili, e ci permetterete di articolare un minimo gli argomenti perché la situazione è molto grave.
Vediamo innanzitutto lo scenario che ha portato all’adozione del PGT da parte della precedente amministrazione, e consideriamo:
-quanto fosse (e sia) una necessità vitale e urgente per la nostra città avere un PGT, a fronte di un PRG già sostanzialmente esaurito prima del 2005, prima cioè che l’amministrazione uscente iniziasse a governare;
-quanto sia stato faticoso reperire le risorse per finanziarlo, nel senso che, nonostante ci fosse la consapevolezza della necessità di partire il più presto possibile con la costruzione del PGT, si dovettero risolvere problemi ancora più urgenti prima di poterlo finanziare tra la fine del 2006 e la metà del 2007 (con gli Avanzi di amministrazione);
-quanto la costruzione del PGT sia stata un percorso limpido e innovativo, non nato in sedi di partito o in comitati ristretti, sviluppato dai professionisti incaricati in collaborazione con le figure tecniche comunali e, certamente, con gli amministratori, vale a dire la Giunta, ma non con le segreterie dei partiti o con “apparati” similari, e soprattutto confrontato passo a passo con la cittadinanza (per lo meno con coloro che sono stati disponibili a partecipare ai molteplici momenti pubblici di discussione e approfondimento e a far pervenire le proprie istanze);
-quanto la costruzione del PGT sia stata un percorso libero, vale a dire non falsato da obiettivi “particolari” o “precostituiti” da gruppi di interesse più o meno occulti, e quanto ciò faccia parte delle ragioni e dei risultati della scelta di appoggiarsi ad un’equipe di professionisti e ricercatori del Politecnico di Milano, vale a dire ad una struttura non “sponsorizzata” da nessuno;
-quanto il progetto scaturito abbracci tutte le esigenze di Samarate e costituisca un quadro organico dove nessun aspetto è stato trascurato, che prevede soluzioni ad alcuni problemi “storici” e che contiene la cifra di uno sviluppo equilibrato della città, con il quale si salvaguarda la sua vivibilità ed il suo essere ancora a misura d’uomo.
Vediamo ora di focalizzare ciò che deriverebbe dalla non approvazione del PGT, sia sul versante delle politiche urbanistiche che sul versante della gestione del bilancio comunale.
Politiche urbanistiche
  1. Ritorno al regime del PRG, vale a dire ad una situazione di sviluppo della città bloccato e all’impossibilità di programmare o gestire tematiche impellenti come la viabilità interna, le opere pubbliche significative, la questione delle aree standard, il rapporto con gli enti esterni nell’evolversi di infrastrutture “pesanti” quali la nuova SS 341, la nuova SS 33, le future opere legate a Malpensa.
  2. Vanificazione dell’investimento economico effettuato per approntare il PGT e del lavoro svolto non solo dal Politecnico di Milano ma anche dall’Ufficio Tecnico Comunale, ed individuazione di nuove risorse per affidare un altro incarico (stiamo parlando di un progetto da oltre 200.000 Euro… oltre alla moralità della scelta, ci domandiamo se ciò non configuri l’ipotesi di danno erariale da parte degli amministratori).
  3. Ennesima ingiusta e ingiustificata mortificazione di tutti quei cittadini che attendono da decenni una soluzione ad alcune questioni rilevanti, che nella città sono ben note.
  4. Tempi strettissimi per studiare, adottare ed approvare un nuovo strumento urbanistico (marzo 2011, termine difficilmente prorogabile in quanto già prorogato rispetto a ciò che era stabilito originariamente, vale a dire marzo 2010), con il rischio altissimo di non essere in grado di rispettare i tempi oppure, oggettivamente, di mettere insieme un progetto raffazzonato o quanto meno minimale, dove le priorità e gli obiettivi da raggiungere saranno “selezionati” da poche persone che, causa i tempi strettissimi, dovranno “indicare” agli altri (Consiglio Comunale e cittadini) ciò che “bisogna fare”.
Gestione del bilancio comunale
  1. Revisione completa del Bilancio di previsione 2010.
  2. Impiego massiccio dell’Avanzo di amministrazione 2009 per l’Assestamento del Bilancio 2010, con conseguente incremento del rischio di sforare il Patto di stabilità (cosa mai avvenuta con l’amministrazione precedente, per una gestione estremamente oculata per quanto molto faticosa della situazione).
  3. Paralisi dei servizi comunali già nell’esercizio 2010 e impossibilità di onorare gli impegni per mancanza di liquidità (causa decadenza delle previsioni ICI legate all’entrata in vigore del PGT).
  4. Tornando al regime del PRG (un PRG, lo ripetiamo, esaurito), le previsioni di entrata degli Oneri di urbanizzazione saranno molto limitate (e con ciò si intende praticamente nulle, poiché già negli ultimi anni non si arrivava a 800.000 Euro annui e solo nel 2009, per via di entrate straordinarie “sollecitate” dal fatto che si andava verso un periodo di stasi dovuta appunto all’iter di approvazione del PGT, sono state di 1.100.000 Euro); ciò porterà all’impossibilità di programmare con certezza le entrate necessarie a sostenere i prossimi bilanci.
  5. L’Avanzo di amministrazione 2009, che è molto sostanzioso, non sarà assolutamente ripetibile, perché l’entrata straordinaria verificatasi a dicembre 2009 riguardante il rimborso statale relativo all’ICI sulle categorie D è da considerarsi una tantum, così come la giusta pulizia dei residui e la cifra delle monetizzazioni derivanti dal PII Alceste Pasta sono episodi singoli. Ciò significa che i prossimi Avanzi di amministrazione, se ci saranno, saranno molto contenuti, e non permetteranno alcuno spazio di movimento come quello di quest’anno. Certo, compete all’esercizio 2010 la cifra delle monetizzazioni legate al PII Montenero (tanto vituperato lo scorso anno da coloro che oggi governano la città), ma è presumibile che tale cifra sarà fondamentale nel “salvare” il Patto di stabilità 2010.
  6. Il rispetto del Patto di stabilità potrebbe poi imporre, già col Bilancio di previsione 2011, un drastico aumento di tutte le tariffe comunali, dalla TARSU alle tariffe idriche fino ai servizi a domanda individuale, e non si può escludere a priori la necessità di aumentare l’Addizionale IRPEF (anche alla luce delle prime notizie sulla manovra finanziaria del Governo centrale); per non arrivare a queste decisioni impopolari (che se fatte consapevolmente per dare più spazio di manovra al Comune sarebbero del tutto legittime, mentre se fatte in ragione delle conseguenze che si generano con la non approvazione del PGT sarebbero una evidente forzatura), bisogna poter contare su entrate certe che la precedente amministrazione aveva individuato nel lungo lavoro di preparazione del PGT, con l’introduzione di un meccanismo innovativo quale quello della perequazione urbanistica e delle scelte di gestione del territorio connesse.
Detto tutto ciò, ci domandiamo: quali sono le ragioni forti per non pervenire all’approvazione del PGT?
A noi sembra che di ragioni forti non ce ne siano, se per “ragioni forti” si intendono ragioni che attengono all’essere amministratori capaci di programmare la vita della città ed il dipanarsi dei servizi forniti con i forse pochi strumenti a disposizione, veramente responsabili di porre attenzione alle esigenze della realtà che ci circonda e capaci di svestirsi almeno in parte dell’essere “parte politica” per diventare “amministratori di tutti”.
A noi sembra che le implicazioni negative della non approvazione del PGT siano molte di più, e molto più pesanti, rispetto a tutte le critiche che si possono fare ai contenuti del PGT adottato dalla precedente amministrazione.
A noi sembra che bloccare a questo punto l’iter del PGT sia un atto che avrà conseguenze pesanti nel breve e nel medio periodo, che metterà in difficoltà non solo questa amministrazione ma, probabilmente, anche la prossima, e che alla fine peserà comunque su tutta la città.
Ci permettiamo allora di chiedere un atto di responsabilità ai nuovi amministratori: vi preghiamo di non vanificare tutto.
Sergio Broglia
Ex Presidente della Commissione Urbanistica e alla Programmazione Economica
(non candidato in alcuna lista alle recenti elezioni amministrative)

Rino Rigato
Ex Assessore al Bilancio

(non candidato in alcuna lista alle recenti elezioni amministrative)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Maggio 2010
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