Al cinema per imparare il Risorgimento

"Cinema e risorgimento" è questo il titolo della rassegna cinematografica che si terrà in diverse sale varesine. Il primo appuntamento è per giovedì 10 marzo

"Cinema e risorgimento" è questo il titolo della rassegna cinematografica che si terrà in diverse sale varesine. Le proiezioni sono ad ingresso libero e fanno parte degli eventi realizzati dall’Associazione "Varese per l’Italia 26 maggio1859", in collabarazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e Filmstudio 90.

Ecco gli appuntamenti:

Cinema Nuovo, via dei Mille 39, Varese
Giovedì 10 marzo – ore 20.45
SENSO
di Luchino Visconti, Italia 1954, 120’ – con Massimo Girotti, Alida Valli, Rina Morelli, Farley Granger
Nel 1866, a Venezia, una contessa sposata (Alida Valli) cede all’amore d’un ufficiale austriaco (Farley Granger). Lo ritrova poi nel vivo della guerra tra Austria e Italia, e ottiene, pagando, di farlo riformare. Ma l’ufficiale l’abbandona; la contessa lo denuncia allora come disertore e l’uomo viene fucilato. Uno dei più bei film italiani: una specie di grande cineopera dai colo- ri fastosi ed espressivi, che s’apre con un omaggio a Giuseppe Verdi: la rappresentazione d’una sua opera dà origine a mani- festazioni italiane contro gli austriaci. (Georges Sadoul). Introduzione a cura di Matteo Inzaghi, Rete 55. Commento storico a cura del Prof. Giuseppe Armocida.

Sala Filmstudio 90, via De Cristoforis 5, Varese
Lunedì 14 marzo – ore 20.45
PICCOLO MONDO ANTICO
di Mario Soldati, Italia 1941, 107‘ – con Massimo Serato, Alida Valli, Ada Dondini
Un matrimonio contrastato, una bambina che muore, l’amore più forte della disgrazia nei due coniugi, sullo sfondo delle guerre risorgimentali. Assieme a Malombra dello stesso Soldati (che però era apertamente melodrammatico) e a Un colpo di pistola di Castellani, il miglior film del filone “calligrafico” dei primi anni quaranta. La cura della sceneggiatura, che sfron- dava di tutte le ridondanze retoriche l’opera di Fogazzaro, della ricostruzione d’epoca, della direzione degli attori, ne fece
allora un successo notevole. (Georges Sadoul). Introduzione a cura di Bruno Belli, storico e musicologo. Commento storico a cura di Prof. Robertino Ghiringhelli.

Sala Montanari (ex Rivoli), Largo Bersaglieri, Varese
Lunedì 21 marzo – ore 20
IL GATTOPARDO
di Luchino Visconti, Italia 1963, 205’ – con Paolo Stoppa, Claudia Cardinale, Alain Delon, Burt Lancaster
Discusso, discutibile ma certamente non privo di belle immagini e di intensi valori emotivi, ecco Il Gattopardo, il film che Luchino Visconti ha tratto dal romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Al suo centro, come nel libro, c’è un personaggio che domina su tutti gli altri, quello del principe palermitano Fabrizio di Salma, travagliato da una crisi perso- nale che è anche la crisi del suo tempo; è un gentiluomo di antica razza venuto a trovarsi, per nascita, a cavallo tra due generazioni, quella che ha lealmente servito gli ultimi Borboni di Napoli e Sicilia e quella che, con lo sbarco dei Mille e la proclamazione del Regno d’Italia, si affaccia ai tempi nuovi, pronta a dimenticare il passato e a profittare dell’avvenire… (Gian Luigi Rondi). Introduzione a cura di Diego Pisati, giornalista de La Prealpina. Commento storico a cura della Prof. Katia Visconti.

Sala Filmstudio 90, via De Cristoforis 5, Varese
Lunedì 28 marzo – ore 20.45
BRONTE – CRONACA DI UN MASSACRO CHE I LIBRI DI STORIA NON HANNO RACCONTATO di Florestano Vancini, Italia 1972, 126’ (110’) – con Ivo Garrani, Mariano Rigillo, Ilija Dzuvalekovski
Il film ricostruisce il drammatico episodio avvenuto a Bronte, poco dopo l’impresa dei Mille. Voleva dimostrare come la Sicilia sia rima- sta sempre la stessa, coi suoi uomini privilegiati, i suoi nobili arroganti e lazzaroni, il suo popolo sempre sfruttato. Anche se l’opera di Vancini non ebbe un buon successo di pubblico, alla sua prima apparizione suscitò una vivacissima discussione. Vi presero parte, tra gli altri, Angelo Solmi, Alberto Moravia, Mino Argentieri, Giuseppe Galasso e Paolo Mieli. «Negli ultimi anni del Liceo, dice Vancini, io ebbi – ed ho tuttora – un grande amore per Verga che ho studiato, coltivato, approfondito. Ricordo che uno dei racconti di Verga che mi colpì era intitolato Libertà, in cui l’autore racconta di una rivolta contadina in un paese imprecisato, di un processo chesegue a questa rivolta… arriva un generale… solo dopo la guerra arrivai a scoprire che in questa novella Verga aveva raccontato a modo suo la rivolta di Bronte».
Introduzione a cura di Giulio Rossini, Filmstudio 90. Commento storico a cura del Prof. Leonardo Tomassoni.

Le proiezioni sono ad ingresso libero.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2011
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