Crenna, l’ultima fattoria della città

In via Monte San Martino si trova l'allevamento della famiglia Budelli: producono latte e vendono anche direttamente. Mentre a due passi cresce da mesi un gigantesco palazzo da cento appartamenti

La terza puntata di Cento metri di città

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La mattina, quando decine di auto sono in coda sulla strada versoMalpensa, Claudio Budelli ha già finito la parte più importante del suo lavoro: la mungitura. In via Monte San Martino, a qualche decina di metri dalla provinciale Albizzate-Gallarate, c’è uno degli ultimi allevamenti della città. «Abbiamo 130 animali, tra vacche e vitelli» dice Budelli, un quarantenne dai capelli lunghi e dal pizzetto biondo. In azienda lavorano lui e la moglie, ma una mano la dà – finiti i compiti di scuola – anche il resto della famiglia, un ragazzino di dieci anni e le tre figlie adolescenti. I prati sono tutt’intorno alla cascina, ma anche qua e là nella fascia collinare di Crenna: le vacche sono soprattutto da latte, i Budelli producono per la Latte Varese, dopo la scomparsa della storica centrale del latte gallaratese che sorgeva più avanti lungo la stessa strada (e che sarà abbattuta e "rinaturalizzata"). Oltre che alla centrale varesina, però, vendono anche direttamente: «In passato abbiamo preso le multe per le quote latte, e a noi allevatori il latte in Italia lo pagano sempre meno. Per questo abbiamo deciso di dedicarci anche alla vendita diretta». Così hanno sistemato a giardino lo spazio tra la strada e la cascina, messo come decorazione vecchi attrezzi agricoli, inserito una casetta in legno con il negozietto "a chilometri zero". «Ci è costato un po’ di tempo e autorizzazioni – spiega ancora – per via che siamo vicini al cimitero, c’è la fascia di rispetto. Oggi vendiamo latte, gelato e formaggi, ma vorremmo farlo anche con la carne». Così anche gli agricoltori gallaratesi (non sono gli ultimissimi: oltre a loro ci sono almeno i Tenconi di Sciarè) si sono reinventati anche commercianti, sull’onda del successo dei distributori automatici, come quello che c’è in via Magenta.

Nella bella stagione la casetta in legno sembra quasi un piccolo autogrill per i ciclisti della domenica che percorrono la bella ciclabile per Besnate, realizzata dalla Provincia insieme alle rotonde per rallentare il traffico su una strada che ha visto molti incidenti, anche mortali. Vicino alla azienda agricola dei Budelli sopravvivono ancora un po’ di prati, le balle di fieno danno ancora l’aria di paese di campagna, com’è un po’ Crenna ancora oggi. Il verde è rimasto soprattutto sul lato sinistro della strada, verso i boschi del Parco del Ticino, a destra è cresciuta la città (o il paese di Crenna, che dir si voglia). A due passi dalla fattoria Budelli, su via Monte San Martino ci sono altri prati, ma anche condominietti e una fabbrica tessile: per sopravvivere alla concorrenza la manifattura Graziina si è cercata un mercato con prodotti particolari e iniziative anche curiose, come quella dei fazzoletti di cotone venduti con una monetina portafortuna. Piccole isole di resistenza in una Gallarate sempre meno ricca di luoghi produttivi e affollata invece dalle gru. 

Poco più avanti c’era il grande prato verde di via Monsignor Schiavini, bordato dagli alberi. Oggi quell’ultimo pezzo di verde al margine della "costa" su cui è nato il paese non esiste più, al suo posto si leva il gigantesco complesso delle "Residenze di Crenna": dieci palazzi collegati tra loro, 30mila metri cubi, appartamenti di lusso con giardini interni e piscina. Le opposizioni l’hanno bollato come ecomostro, ai crennesi ha fatto in ogni caso storcere il naso per le dimensioni. Ferruccio Locarno è presidente dell’associazione culturale Vivere Crenna: «I crennesi, quando hanno scoperto di cosa si trattava, sono rimasti stupefatti e indignati. Noi avevamo presentato osservazioni sul piano, avevamo chiesto che fosse realizzato un edificio di pochi piani, che si armonizzasse nel paesaggio, che realizzasse un passaggio graduale in altezza dagli edifici nel centro storico ai prati e ai boschi intorno all’abitato. Non è stato così». Al di là dell’aspetto estetico, da queste parti ci si chiede anche come si muoveranno sulla via San Martino le auto delle famiglie che arriveranno: «in origine erano previsti una novantina di appartamenti, poi sono aumentati ad oltre cento», continua Locarno. Negli anni il traffico è cresciuto notevolmente e già oggi ai due imbocchi del cavalcavia che unisce Ronchi e Crenna si formano lunghe code. Ma tra le auto a volte si vede anche un trattore, quello dell’ultima fattoria rimasta sulla collina.

(La prossima puntata di "Cento metri di città" uscirà venerdì 1 aprile)

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Pubblicato il 29 Marzo 2011
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