Appello alla scuole: assicurate l’alternativa alla religione

«È precisa volontà della scrivente associazione fare in modo che l’attività didattica formativa alternativa all’insegnamento della religione cattolica sia garantita a tutti coloro che l’hanno richiesta, e senza alcun tipo di discriminazione».

Così inizia la lettera che il circolo UAAR di Varese ha spedito a tutte le scuole della provincia di Varese:
«L’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, con insegnanti scelti dal vescovo e pagati dallo stato, per due ore la settimana a partire dai tre anni di età, non è cosa da democrazia liberale». Questo il semplice concetto portato avanti dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti che continua: «Ma a questo si aggiungono ulteriori discriminazioni: l’ora alternativa, scelta laica e civile costituzionalmente garantita, viene spesso negata, ostacolata, o tradotta in ripieghi indegni di una scuola moderna.»

L’UAAR ha recentemente ottenuto una importante vittoria legale: il Tribunale di Padova ha stabilito che l’attivazione dell’ora alternativa costituisce "un obbligo", e che la sua mancata attivazione costituisce "un comportamento discriminatorio illegittimo". Non solo: è stato riconosciuto che la lesione del diritto a non avere l’ora alternativa, configurando discriminazione per causa di religione, comporta una responsabilità risarcitoria in capo alla pubblica amministrazione. Questa ordinanza del Tribunale di Padova, la circolare del ministero dell’istruzione n. 59 del 23/7/2010 (in cui si evidenzia la necessità di assicurare "l’insegnamento dell’ora alternativa alla religione cattolica agli alunni interessati"), la decisione del Consiglio di Stato 2749/2010 (in cui è stabilito, relativamente all’insegnamento alternativo, che "la sua istituzione deve considerarsi obbligatoria per la scuola" e che di questo il ministero "dovrà necessariamente farsi carico") rendono conclamato il diritto di ottenere insegnamenti alternativi a quello cattolico.

Ancora più recentemente, il 22/3/2011, il MIUR ha trasmesso alle Istituzioni Scolastiche le indicazioni della Ragioneria Generale dello Stato sul pagamento delle attività didattiche alternative all’insegnamento dell’ora di religione cattolica.

«E` falso che l’ora alternativa sottragga risorse alla scuola, e che addirittura la sua attivazione causerebbe l’impoverimento dell’offerta formativa. E` vero il contrario: i fondi ci sono, stanziati nel bilancio del ministero, occorre solo che i dirigenti scolastici facciano il loro lavoro e il loro dovere, utilizzandoli e nominando supplenti annuali se necessario, e arricchendo così l’offerta formativa. Nella provincia di Varese non molte sono le esperienze positive: facciamo crescere e conoscere quelle che ci sono, per una scuola migliore».