Nuova tempesta solare? Se ne parla al Gat

La conferenza "I pericoli dell'attività solare sulla terra del 2012" in programma lunedì 6 febbraio alle ore 21

Tra le tante catastrofi  preannunciate  dalle novelle Cassandre per il 2012, ce n’ é una scientificamente plausibile: quella del recente risveglio dell’ attività solare (l’ inizio del 24° Ciclo) e delle sue possibili interferenze con le attività di un pianeta, la Terra,  che non è mai stata, in passato,  così dipendente dalla  digitalizzazione globale. In sostanza una grande eruzione solare potrebbe, al giorno d’oggi ben più che in passato, mettere in crisi tutto il pianeta.  Ne parlerà a Tradate, il dott. Giuseppe BONACINA (esperto di fenomeni solari) lunedì 6 febbraio alle ore 21 (CineTeatro PGRASSI) in una attesa conferenza sul tema:  I PERICOLI DELL’ ATTIVITA’ SOLARE SULLA TERRA DEL 2012.  
L’attuale 24° ciclo di attività solare, iniziato nel 2008 dopo un anomalo lungo periodo di stasi, si sta avviando verso il massimo, previsto per Aprile o Maggio del 2013. Contrariamente alle avventate previsioni di qualche anno fa, sarà comunque uno dei massimi  più modesti dell’ ultimo secolo. Solo negli ultimi mesi si è registrata una vivace produzione di flare (brillamenti, ossia torride esplosioni dovute alla neutralizzazione superficiale di fortissimi campi magnetici) ) e di CME (Coronal Mass Ejection, enormi emissioni di materiali verso l’esterno),  tra cui il recente intenso evento del 24 Gennaio scorso.
La prima registrazione visuale di un flare fu effettuata il 1° settembre 1859 da Richard Carrington e, indipendentemente, da Richard Hodgson. In effetti, il flare non era che un episodio di una grande tempesta solare, nota oggi come “Carrington event”, che si è protratta dal 28 Agosto al 4 Settembre 1859. La tempesta, che ha prodotto consistenti e prolungati effetti sulla Terra (estese aurore boreali, intense tempeste geomagnetiche e fastidiosi disturbi alle linee telegrafiche) è ritenuta la più grande tempesta solare sinora registrata. Non c’è dubbio  che se succedesse oggi  un episodio tipo Carrington, tutta la Terra  subirebbe conseguenze non indifferenti.   
La verità è che sono aumentati di molto i timori per i possibili danni e black out indotti dall’arrivo di flussi di plasma solare accelerato sui molteplici e sofisticati sistemi tecnologici sui quali fanno affidamento le società moderne: satelliti artificiali, linee aeree di alta quota, sistema di rilevazione GPS, centrali e reti elettriche, cavi sottomarini ecc. 
Tutto questo, naturalmente, non giustifica quel “catastrofismo solare” che, sull’onda emotiva della profezia Maya sul radicale rinnovamento del mondo a partire dal 21 dicembre 2012, prevede  eventi drammatici per il nostro pianeta e i suoi abitanti: terremoti, inversione del campo magnetico terrestre, ibernazioni, pestilenze. 
Va anche detto che, nel corso degli anni, e particolarmente da quando sono iniziate le missioni spaziali per l’osservazione del Sole, sono aumentate sia le conoscenze dei meccanismi che avviano e sostengono le tempeste solari sia, anche se ancora in maniera insufficiente, le capacità della loro previsione.  Appare quindi urgente riuscire a migliorare, da una parte, le nostre capacità di previsione degli eventi solari e, dall’altra, riuscire a predisporre un adeguato sistema di allarme e di difesa dei nostri sistemi tecnologici, il cui impetuoso sviluppo in questi ultimi decenni non ha adeguatamente tenuto conto dei pericolosi capricci della nostra stella.
 

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Pubblicato il 03 Febbraio 2012
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