Novati in commissione: “La mafia a Busto c’è ed è giusto parlarne”

Il primo dirigente del commissariato di Polizia è stato ascoltato in commissione sicurezza sul tema della consulta antimafia: "Le indagini devono restare riservate ma ben vengano canali di informazione con i cittadini"

«A Busto c’è una presenza storica della mafia legata ad alcune famiglie gelesi, negarlo sarebbe assurdo e gli organi di polizia giudiziaria tengono costantemente monitorato il fenomeno». Esordisce con una constatazione ormai innegabile il primo dirigente del commissariato di Busto Arsizio Franco Novati, insediatosi negli uffici di via Candiani da qualche mese ma già consapevole della situazione che vive la città di Busto così come tutti i territori circostanti. La sua presenza in commissione sicurezza segue quella dell’ex-Procuratore Capo di Busto Francesco Dettori e rientra nella serie di audizioni richieste dalla commissione stessa in merito all’opportunità di creare una consulta antimafia in città: «Non sta a me stabilire forma e regole che questa debba avere ma posso dire che torna utile qualsiasi tipo di collaborazione o comunicazione anche perchè a Busto non ci sono denunce (nonostante l’esistenza acclarata del fenomeno, ndr) – ha detto Novati che poi ha precisato – naturalmente è fondamentale per noi la riservatezza».

Secondo Novati, dunque, è importante che se ne parli e ci tiene a sottolineare che il fenomeno è stato duramente colpito ultimamente (con le operazioni Tetragona e Fire Off portate a termine dalla squadra mobile di Varese insieme alla Dda) ma che non per questo si possa abbassare la guardia: «Mai dirò che a Busto non c’è più il fenomeno mafioso – prosegue Novati – ma mi sento abbastanza sicuro di poter dire che in questo momento stiamo vivendo un periodo abbastanza tranquillo. Siamo comunque abituati a parlare solo quando le indagini si chiudono e il giudice accorda provvedimenti per 416bis, associazione a delinquere di stampo mafioso, solo in quel momento parliamo di presenza del fenomeno mafioso. Provvedimenti che a Busto non sono mancati».

Le domande dei consiglieri comunali hanno cercato di chiarire se e come questa consulta potesse risultare utile o di intralcio al lavoro delle forze di Polizia. Cinzia Berutti (Pd) ha sottolineato il valore educativo che questa potrebbe avere, trovando la disponibilità di Novati da questo punto di vista, Cirigliano (Sel) ha chiesto quali sono gli ambiti d’azione delle organizzazioni presenti sul territorio mentre Rossi (Ind. di centro) ha chiesto di trovare un modo intelligente per favorire la collaborazione da parte della politica. Infine Mariani (Pd) ha chiesto un parere personale al dirigente sulle associazioni antimafia come Libera o Ammazzateci Tutti: «Mi esprimo non come autorità locale di Pubblica Sicurezza ma come cittadino – ha detto Novati – e sotto questo profilo non sono contrario al fatto che i cittadini ne parlino in maniera organizzata». Il presidente della commissione Adriano Unfer, pur mostrando ancora una volta la sua contrarietà a questo tipo di organismo, predisporrà nuove audizioni nelle prossime settimane includendo, tra le categorie da ascoltare, anche l’associazione Ammazzateci Tutti.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Ottobre 2012
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