La Provincia è salva ma la riforma preoccupa ancora

La Giunta guidata da Dario Galli ha tenuto questa mattina la consueta, seppur ultima, conferenza stampa di fine anno rivendicando operato e obiettivi raggiunti

La provincia di Varese tira un sospiro di sollievo per il mancato riordino degli enti locali ma anche uno di preoccupazione per una riforma che continua ad impensierire. E dal presidente Galli arriva una proposta: tagliare solo agli enti che superano la media di spesa.
La Giunta guidata da Dario Galli ha tenuto questa mattina la consueta, seppur ultima, conferenza stampa di fine anno rivendicando operato e obiettivi raggiunti.
Grandi eventi, raccolta differenziata record e contenimento dei costi sono gli argomenti sui quali il presidente Galli ha puntato il focus della sua relazione.

Dopo il grande parlare di accorpamenti e nuovi capoluoghi tutto si è bloccato, ma c’è comunque una parte della riforma che continua per la sua strada e che dovrebbe, salvo modifiche, trasformare le province in enti di secondo livello, con consigli eletti dagli enti locali.
Ed è in particolare contro questa conseguenza che Galli ha voluto tenere il punto con una serie di dati che riguardano la realtà varesina. «A Varese dal 2009 ad oggi abbiamo contenuto i costi della Provincia passando da 27 a 24 milioni di euro – ha spiegato il presidente -, il costo medio per abitante si aggira intorno ai 110 euro e nella nostra Provincia si versano più di te miliardi di euro». Le proporzioni, secondo Galli, sono presto fatte: «la media di spesa pro capite per le province italiane è di 200 euro questo vuol dire che da noi si spende il 45% in meno. A fronte di questo paghiamo più tasse degli altri e nonostante questo si pensa di ridimensionare la Provincia e si procede continuamente con tagli lineari? C’è qualcosa che non va».

Ma se a preoccupare sono riforme e bilanci un traguardo positivo è quello che riguarda le gestione dei rifiuti. «Per quanto riguarda la raccolta differenziata abbiamo 10 punti percentuali in più del Canton Ticino, siamo secondi in Lombardia e tra i primi dieci in Italia – rivendica l’assessore all’Ambiente Luca Marsico -. con questo possiamo affermare con certezza che l’intero territorio provinciale è autonomo per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e che non servono nuovi forni o discariche».
È stato completato a metà, ma con un immenso lavoro da parte di provincia e di tutti i comuni che hanno intrapreso il percorso, l’obiettivo dell’adozione del Piano di Governo del Territorio. «Sono 70 i comuni che hanno portato a termine le operazioni di adozione del Pgt – spiega l’assessore Galparoli – uno strumento di fondamentale importanza e d estremamente complesso ma che permetterà lo sviluppo del territorio nei prossimi anni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Dicembre 2012
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