La Unendo Yamamay tocca il fondo

Dopo averla eliminata dalla Coppa Italia, Casalmaggiore castiga ancora Busto Arsizio battendola in casa per 3-1. Biancorosse male in ricezione, Marcon fuori dal secondo set. E anche il pubblico perde la pazienza

Alla fine anche il pubblico del PalaYamamay perde la pazienza: sull’8-15 del quarto set, al settimo ace subito, dalle tribune di Busto Arsizio parte una salva di fischi in direzione delle beniamine di casa, sconfitte clamorosamente dalla Pomì Casalmaggiore. Un evento praticamente inedito per questi lidi ma giustificato da una prestazione deficitaria sotto tutti i punti di vista, la peggiore di un già disgraziato inizio di stagione e probabilmente di tutto il ciclo d’oro delle biancorosse. Dai tre scontri ravvicinati in pochi giorni impara qualcosa soltanto la matricola Casalmaggiore, che trova nella voglia di riscatto di Zago – micidiale in attacco e in battuta, 29 punti – l’arma giusta per spaccare la gara. Ma il problema è che la Pomì, pur tenendo spesso in gara le avversarie con errori gratuiti e black out, nell’arco delle tre partite un’arma per uscirne l’ha trovata sempre, mentre la Unendo Yamamay si è aggrappata alla sola battuta (quella di Garzaro ha deciso il secondo set) e agli attacchi di Buijs: troppo poco. Alle difficoltà in difesa già evidenziate nelle precedenti partite si aggiungono in quest’occasione anche quelle in ricezione, aggravate dalla bocciatura peraltro inevitabile del capitano Marcon, in panchina dal secondo set per far posto a Bianchini. Insomma, una disfatta, che piacerebbe poter ritenere isolata ma che purtroppo appare invece conseguenza diretta di pesanti limiti, se non tecnici, quantomeno caratteriali. Inutile dire che nei prossimi impegni contro Bergamo e Galatasaray servirà ben altro, e neanche dai tifosi, a questo punto, ci si può più attendere clemenza.

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Unendo Yamamay Busto – Pomì Casalmaggiore 1-3 4 di 27

A margine del match, colpisce purtroppo molto dolorosamente l’occasione perduta per osservare un minuto di silenzio, generalmente concesso a chiunque e invece assurdamente dimenticato all’indomani dell’ondata di maltempo che ha devastato la Sardegna. Una tragedia nazionale, ma evidentemente non per la pallavolo e lo sport italiani.

LA PARTITA – PalaYamamay lontano dal pienone ma in tribuna si vede anche qualche ospite VIP: l’ex Pisani con gran parte delle compagne di squadra di Ornavasso. Entrambe le squadre confermano il sestetto iniziale visto all’opera domenica: schieramento tipo dunque per Casalmaggiore, mentre Busto Arsizio si presenta con Ortolani in campo e Bianchini in panchina. L’avvio di partita non è dei più semplici per la Unendo Yamamay, soprattutto per merito della voglia di riscatto di Zago dopo l’opaca prestazione in Coppa: l’opposto della Pomì realizza subito 2 ace e sul 7-10 sono già 7 i suoi punti in tabellino. Busto subisce ancora gli attacchi al centro di Stevanovic (9-13) che poi punisce Leonardi anche con la battuta per l’11-16. La squadra di casa sembra in totale confusione e incassa un altro “parzialone” per il 12-19; finalmente Parisi chiama il time out e poco dopo cambia anche diagonale, inserendo Petrucci e Bianchini, ma il passivo si fa ancora più pesante (14-23) e il muro di Stevanovic mette fine al parziale.

Nel secondo set la Yama appare più viva, ma continua a pasticciare molto, mentre le avversarie difendono alla morte su ogni pallone. Sul 5-6 (erroraccio di Marcon) si comincia a sentire qualche fischio, ma il peggio deve arrivare: Casalmaggiore mette a segno un break di 0-5 con Zago e Lipicer, portandosi avanti 7-11, e il capitano esce per far posto a Bianchini. Buijs tiene a galla le biancorosse (10-13) e il turno di battuta di Wolosz, malgrado il time out chiamato da Beltrami, regala il sorpasso sul 15-14. La svolta arriva – come al solito – sul servizio di Garzaro, che conduce Busto dal 16-16 direttamente al set point: un tremendo 8-0 con 4 muri di Arrighetti. Servono a poco per la Pomì gli ingressi di Bacchi (al rientro), Olivotto e Agrifoglio, che anzi spedisce in rete la battuta del 25-18.
Parisi conferma la formazione vincente per il terzo set, ma l’approccio è ben diverso: subito 1-5 con Gennari scatenata in attacco e conseguente time out. Il servizio è sempre un’arma in più per la Unendo Yamamay, che lo sfrutta per riportarsi sotto 5-7 e arriva al pareggio sul 9-9 con Bianchini (gran difesa di Ortolani). Busto però fatica in attacco, Buijs subisce il muro del 10-12 e poco dopo arrivano tre errori di fila per l’11-17. Entra Petrucci in regia, la Pomì tiene in partita le avversarie con un paio di sciocchezze e Arrighetti punisce per il 16-19; rientra anche Marcon per Ortolani, ma Zago non sbaglia e consegna prima il 19-23, poi il 20-24 alle ospiti. L’ace di Buijs regala un’ultima speranza, ma ci pensa ancora Zago a chiudere.

Anche il quarto set continua a riservare patemi alle farfalle: 2-5 con gli ace di Gennari e Zago, 6-11 sull’errore di Bianchini. Il tracollo definitivo arriva sul nuovo turno di battuta di Zago: ancora due ace per l’8-15 e Parisi è costretto a far entrare Marcon e Spirito tra i fischi del pubblico. Nel momento più buio (10-18) è la battuta di Arrighetti a regalare una speranza con un minibreak di 5-0; il muro di Garzaro riporta addirittura la Yama a meno 2 (17-19). Ma non è tempo di miracoli: Petrucci sbaglia la battuta nel momento topico, Ortolani spedisce in rete il 19-23 e Zago chiude con un beffardo servizio sul nastro che fotografa al meglio la partita e il momento della Unendo Yamamay.

LE INTERVISTE – Sempre più difficile per giocatrici e staff di Busto Arsizio spiegare il periodaccio che non accenna a concludersi. Ci prova Ilaria Garzaro: “Il problema è che quando siamo a contatto con gli avversari non abbiamo pazienza, sembra di avere sempre l’acqua alla gola. C’è troppo affanno, troppa ansia, dovremo essere più lucide perché la squadra c’è. Tecnicamente qualcosa da migliorare c’è, ma non siamo giocatrici buttate in campo a caso: non è una questione di tecnica”. E Carlo Parisi non può che dichiararsi “sorpreso dal nostro inizio negativo. In Coppa avevamo visto progressi e i numeri ci confortavano, oggi abbiamo fatto più di un passo indietro. Ancora una volta non abbiamo approfittato della situazione positiva che si era creata nel secondo set: facciamo fatica a restare concentrate sulle cose che ci riescono meglio”. La ricezione questa volta è stata un tallone d’Achille: “La battuta di Zago è difficile da interpretare, e poi è normale che togliendo Cisky gli equilibri saltino. Lo sapevamo e avremmo dovuto compensare facendo qualcosa di meglio altrove”.

Alessandro Beltrami ha conquistato una vittoria a Busto per la prima volta nella sua carriera: “Ero molto preoccupato alla vigilia, perché non siamo una squadra costruita per giocare ogni tre giorni. Sono soddisfatto di com’è andata, ma vorrei che fossimo più cattivi: quando siamo avanti nel punteggio, a tratti mostriamo troppa sufficienza. Giocare con Busto per certi versi è più facile, non c’è nulla da perdere: sarà diverso negli scontri diretti con Urbino, Frosinone e Forlì”. E Tina Lipicer individua la chiave del successo: “Abbiamo avuto più pazienza di loro nelle situazioni difficili. Non è stata una bella partita, sicuramente possiamo fare ancora molto meglio di così; però sono contenta perché queste tre gare hanno detto che sappiamo giocare di squadra”.

Unendo Yamamay Busto Arsizio-Pomì Casalmaggiore 1-3 (16-25, 25-18, 22-25, 20-25)
Busto A.: Ortolani 7, Degradi ne, Garzaro 11, Bianchini 5, Michel ne, Leonardi (L), Marcon 2, Spirito, Buijs 19, Arrighetti 14, Wolosz 2, Petrucci 1. All. Parisi.
Casalmaggiore: Bacchi 1, Olivotto 2, Sirressi (L), Gennari 15, Quiligotti ne, Aguirre 9, Agrifoglio, Lipicer 9, Camera 1 , Zago 29, Stevanovic 10, Grazietti ne. All. Beltrami.
Arbitri: Simbari e Prati.
Note: Spettatori 2689. Busto: battute vincenti 1, battute sbagliate 5, attacco 35%, ricezione 67%-49%, muri 10, errori 17. Casalmaggiore: battute vincenti 8, battute sbagliate 9, attacco 39%, ricezione 71%-43%, muri 10, errori 22.

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Pubblicato il 20 Novembre 2013
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