“Subito un osservatorio su Agusta Westland”

È la proposta dell'ex assessore Paccioretti dopo l'annuncio del trasferimento delle sedi legali di Agusta e Alenia nella sede centrale di Finmeccanica a Roma. Angelo Senaldi (Pd) e Nino Cartosio (Fiom-Cgil): aspettiamo e vediamo

Giulio Andreotti diceva che ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le Ferrovie dello Stato.
Per Emilio Paccioretti, il neoeletto amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti appartiene alla seconda categoria. All’ex assessore di Samarate con una lunga esperienza aziendale, la decisione presa da Moretti di trasferire le sedi legali delle societa controllate da Finmeccanica a Roma non è proprio andata giù.
Dopo la lunga intervista rilasciata da Paccioretti proprio su queste colonne, alcuni amministratori locali hanno così organizzato un incontro, che si è svolto martedì 7 luglio a Villa Montevecchio, per capire meglio le ragioni del dissenso e discutere sul futuro di Agusta Westland. 

A essere contestato, oltre alla modalità con cui è stata comunicata la decisione, uno striminzito comunicato stampa, è il modello adottato dalla testa del primo gruppo industriale italiano, che "prevede nell’immediato la realizzazione di interventi quali il trasferimento delle sedi legali e degli uffici degli Amministratori Delegati delle società interessate presso la sede di Finmeccanica (a Roma ndr.) e la razionalizzazione delle rappresentanze commerciali internazionali nei mercati chiave".

Un modello che secondo Paccioretti si usa «quando le cose vanno male» e che rischia solo di appesantire la struttura finanziaria della holding Finmeccanica.
«Nel momento in cui un’azienda funziona – continua l’ex assessore – si dovrebbe andare verso il decentramento. Il modello Moretti sposta invece i centri decisionali da quelli produttivi, l’esatto contrario di quello che si dovrebbe fare oggi, spezzando l’equilibrio della cosiddetta "cultura dei territori" formatosi negli anni in provincia di Varese». 
Paccioretti paventa poi le possibili ricadute sul piano occupazionale locale. 
«Sicuramente Moretti è un uomo capace, anche se da utilizzatore delle Ferrovie dello Stato ho qualche perplessità, ma trovo assolutamente inconcepibile che oggi, nel 2014, si prenda una decisione come questa senza nemmeno essere informati». 
Dunque che fare? «Non bisogna generare allarmismi – conclude – ma se l’azienda è pubblica, deve fare il favore di spiegarci cosa ha intenzione di fare. Per questo propongo la creazione di un osservatorio su quello che succederà ad Agusta ed Aermacchi da qui a tutto il 2015». 
Già, tutto il 2015. Il programma di ristrutturazione infatti non sarà immediato, considerate le lungaggini burocratiche e le lentezze del caso.

Ma se la decisione presa a Roma agita parte della politica locale, al contrario non sembra turbare il fronte sindacale. 
«Per quanto riguarda Agusta Westland – dice Nino Cartosio, rappresentante Fiom Cgil – abbiamo assistito negli anni a una grande capacità di rinnovamento e a straordinari successi commerciali.
A nostro parere quindi c’è una forte solidità industriale e ci sono risorse di prim’ordine
in termini di capacità e professionalità. Non siamo quindi in grado di dare un giudizio su quello che si farà; noi siamo interessati alla capacità strutturale, a quella occupazionale e agli investimenti. Non siamo appassionati al tema di dove si trasferiscono le sedi legali. Possiamo solo notare che la scelta di nominare Moretti è una scelta di forte discontinuità con il passato». 

Cartosio, che qui rappresenta circa 5700 lavoratori tra Alenia e Agusta, ricorda che dal 2011, quando si decise lo spostamento della sede legale di Alenia da Napoli a Venegono, si sono assunte solamente 8 persone.
«Il tema vero quindi è che non si investe sull’occupazione e che in alcune aree dell’azienda ci sono più lavoratori interinali che personale interno». 
«Per quel che riguarda Agusta la situazione è diversa. Solo l’anno scorso dallo stabilimento di Vergiate sono usciti 134 elicotteri, 26 in più rispetto agli obbiettivi prefissati.
Oggi sappiamo che l’azienda si sta ridimensionando ma non è chiaro in che modo, sappiamo che Moretti sta incontrando vari amministratori delegati ma non sappiamo di cosa si parli. Per il momento non trapela nulla, solo la volontà di una forte ristrutturazione interna. Si tratta quindi di capire a cosa porteranno le riaggregazioni divisionali». 

Sul rischio di non essere informati sulle decisioni del gruppo Cartosio risponde che il protocollo sottoscritto da Finmeccanica con le principali sigle sindacali stabilisce, nero su bianco, una sede di confronto sulle decisioni strategiche. «È chiaro quindi che tutto ciò che si decide deve essere condiviso sia a monte, sia a valle, sia a livello nazionale, che a livello locale» conclude il sindacalista. 

Un’iniezione di fiducia arriva infine dal deputato Angelo Senaldi, che cerca di rassicurare gli amministratori locali invitandoli ad aspettare prima di giudicare l’operato dell’ad di Finmeccanica scelto dal governo Renzi. «A quanto so io, Alenia di consigli di amministrazione a Venegono non ne ha mai fatti. L’ex amministratore Pansa curava molto i conti e poco la parte produttiva, io credo che con Moretti si possa invece fare un significativo cambio di passo. Aspettiamo prima di giudicare. In ogni modo sentiremo Moretti in Commissione Attività produttive dopo l’estate quando avrà un quadro complessivo della situazione di Finmeccanica».  

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Pubblicato il 08 Luglio 2014
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