L’ asteroide 174365-Zibetti, orgoglio del GAT di Tradate

Il nome di un asteroide dato a un appassionato del Gruppo astronomico tradatese che lo ha scoperto. La soddisfazione dell'associazione

Nell’antichità  ai grandi personaggi veniva  concessa gloria imperitura  con  una promozione tra gli astri del cielo stellato. Ai giorni nostri questa  usanza  è stata ‘modernizzata’ con una operazione altrettanto imperitura: l’assegnazione  di uno degli asteroidi della fascia principale tra Marte e Giove. Ebbene a Tradate tutti gli astrofili del GAT, Gruppo Astronomico Tradatese sono molto orgogliosi perché questo suggestivo tipo di ‘premio celeste’ è stato assegnato a Stefano Zibetti,  astrofisico socio del GAT fin da bambino, ed ora astronomo all’ Osservatorio  fiorentino di Arcetri.  

Già da giovane Stefano, a scuola  e durante le conferenze quindicinali del  GAT,  mostrava  una predisposizione davvero speciale per la  matematica. Poi al Liceo la sua passione per le stelle  è …esplosa. Si è iscritto a Fisica all’ Università di Milano, si è specializzato in astrofisica  col Prof. Gavazzi, con una tesi col massimo dei voti sulle galassie nane (andando, tra l’altro a fare osservazioni dirette -cosa molto rara per un laureando- al telescopio TNG da 3,5 metri di La Palma alle Canarie). Dopo la laurea ha fatto il dottorato in Germania al Max Plank Institute, rimanendovi poi in postdoc per una decina di anni (questa è purtroppo la sorte normale  degli scienziati italiani di alto livello…).  
Finalmente lo scorso anno Stefano ha vinto uno degli unici due posti  di ricerca all’ INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica ) con sede ad Arcetri (Firenze). Sì, per quanto sembri incredibile,  l’ Italia offre agli eredi di Galileo solo due posti all’ anno !

Tutta la vicenda dell’asteroide  è partita per Stefano ai tempi del dottorato al Max-Planck-Institute for Astrophysics di Monaco su un progetto che prevedeva l’utilizzo dei dati della Sloan Digital Sky Survey (SDSS), una delle prime rassegne di estesa mappatura del cielo osservabile dall’emisfero nord, con immagini in 5 bande e spettri di milioni di oggetti (principalmente galassie).

All’epoca Stefano, assieme a molti colleghi europei e americani,  si occupava dello studio degli aloni stellari delle galassie a disco e delle stelle diffuse nello spazio tra le galassie degli ammassi: uno studio che richiede immagini profondissime che all’epoca si potevano ottenere solo con una particolare tecnica detta "stacking", in cui le immagini di un gran numero di oggetti simili vengono combinate ad ottenere una media estremamente sensibile ed accurata.

Che c’entra tutto ciò con un asteroide?  E’ presto detto.  
La SDSS grazie ad esposizioni ripetute in vaste aree di cielo ha studiato non solo stelle e galassie, ma è riuscita anche a monitorare fenomeni variabili, tra cui oggetti in movimento, come appunto gli asteroidi: basti dire che nel 2009  ne erano stati individuati oltre 10000 !  A riconoscimento del contributo dato dalla SDSS alla scoperta e allo studio statistico degli asteroidi e, ancora più importante, dell’astronomia in generale , l’ IAU (Unione Astronomica Internazionale) ha  pensato di fare intitolare ai membri originari della collaborazione SDSS gli asteroidi scoperti. E’ così che Stefano Z. è  finito ad orbitare nella  fascia principale con il "suo" 174365-Zibetti.

Lo stesso Stefano, con la modestia  che lo contraddistingue ( e che comunque contraddistingue tutti i grandi personaggi) ammette: «La richiesta fu fatta nel 2009 e ci fu detto che i tempi sarebbero stati lunghi, perchè la IAU si prende il suo tempo e ci sono limiti molto stretti al numero di richieste che si possono fare ogni mese. Io me ne ero quasi dimenticato, finchè mio papà una sera dello scorso Aprile mi telefona da Gallarate chiedendomi: Ti dice qualcosa il numero 174365? Ovviamente non mi diceva nulla… Incredibilmente a me non era stato detto niente, e solo mio papà cercando casualmente in rete,  si è accorto dell’assegnazione a mio nome dell’ asteroide, sul sito del JPL http://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=174365».

Gli astrofili del GAT di Tradate sono ovviamente  felici ed orgogliosi. Fa una certa impressione sapere di avere un corpo celeste col nome e la dedica ad uno scienziato italiano che proprio a Tradate ha visto nascere  la sua grande vocazione per le stelle. Il comunicato dell’ IAU suona così: «(174365) Zibetti – Discovered 2002 Oct. 10 by the Sloan Digital Sky Survey at Apache Point. Stefano Zibetti (b. 1976) is an Italian astronomer and a contributor to the Sloan Digital Sky Survey, known for his contributions to the statistical study of the extremely faint diffuse light around galaxies and for the galaxies identified via quasar absorption lines». E di questo resterà memoria per sempre.  

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Pubblicato il 17 Settembre 2014
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