Pd ed Ncd, lo strano matrimonio

Come vanno i colloqui tra i due partiti e i dubbi di chi vede l'alleanza troppo disomogenea

Ncd

A Palazzo Estense ci si sposa, ma la sala va prenotata con largo anticipo. Il Pd sta lavorando da tempo per allearsi con l’Ncd alle elezioni comunali di Varese del 2016. I gruppi dirigenti si stanno incontrando e anche se Ncd non parteciperà alle primarie, il processo pare ben avviato. Facendo qualche previsione si può immaginare che la coalizione per Palazzo Estense vedrebbe Pd, Sel, Ncd e Comitato Varese 2.0. Questo l’obiettivo dei democratici, che realizzerebbero le primarie solo con il centrosinistra classico e le forze civiche, facendo correre Davide Galimberti come candidato indicato dalla segreteria cittadina.

“Ho scoperto persone di buon senso, che prima non conoscevo” conferma Giovanni Chiodi, il consigliere comunale dell’Ncd che conduce la trattativa. Il percorso c’è, le primarie non saranno un ostacolo. Ma l’alleanza non è ancora scontata e c’è chi pone dei dubbi. Ad esempio da destra: qualche esponente dell’Ncd ha lasciato il partito (Raffaele Nurra, in passato molto legato a Raffaele Cattaneo). E da sinistra: Giuseppe Adamoli, ex consigliere regionale, ha affrontato il tema qualche giorno fa nella sua seguitissima pagina facebook di riflessione politica.  “Il Pd sta lavorando con impegno sul programma e su una larga coalizione. E questa è anche la mia idea. Però, attenzione: le coalizioni non debbono essere troppo contraddittorie ma possedere un comune sentimento civico e politico. Sottovalutare la rilevanza di questo “idem sentire” potrebbe essere rischioso”.

I temi politici di fondo sono noti: Ncd non condivide la svolta salviniana della Lega ma su famiglia, sanità e scuole private ha una visione orgogliosamente formigoniana. A Varese ha una forte presenza di esponenti che vengono dal movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione. Due consiglieri comunali, inoltre, Stefano Crespi e Matteo Giampaolo, aderiscono al movimento delle “Sentinelle in piedi”, contrario alle coppie di fatto, le unioni civili e in genere ai temi del mondo gay. E’ vero che Renzi e Alfano sono parte dello stesso governo, ma su quali basi si stanno avvicinando le rispettive posizioni?

In teoria dovrebbe esser Sel a opporsi alla presenza dell’Ncd nella futura coalizione, ma il partito guidato a Varese da Rocco Cordì ha già accettato la presenza di Ncd nella maggioranza che amministra la Provincia. Tuttavia un conto è prendere i voti dai consiglieri comunali, un conto è prenderli dall’elettorato.

Altri due punti fanno riflettere. Primo, il partito di Alfano è in maggioranza con Maroni in consiglio regionale a Milano, alleato di Lega e Forza Italia. L’Ncd avrebbe a Varese sufficiente autonomia? Secondo, a Varese e Busto Arsizio l’Ncd è stato espulso dalla maggioranza di centrodestra e il suo viaggio verso sinistra è iniziato “obtorto collo” e non per convinzione.

La posizione dell’Ncd
«Noi ci riteniamo un partito che si rifà alla tradizione cattolica e popolare ma collocato nel centrodestra – osserva Giovani Chiodi – tuttavia parliamo di un centrodestra diverso da quello caratterizzato dall’egemonia della Lega e dagli ultimi comportamenti ondivaghi di Berlusconi. A Varese – continua Chiodi –  crediamo che si possa ragionare su problemi civici, mettendo da parte i brand dei grandi partiti per cercare di lavorare insieme. Tuttavia – conclude – non è scontato nulla, noi abbiamo elaborato un documento ponendo a tutti i nostri contenuti, dunque collaboreremo con chi li troverà convincenti».

L’ultima domanda la pone chi non è avvezzo a tirare in ballo questioni ideologiche. «In generale – spiegava Giuseppe Adamoli ad alcuni militanti del Pd sabato sera alla Schiranna – allearsi con un partito che può stare indifferentemente in due campi, non saprei dire se è una cosa sana. In ogni caso, significa esporsi a un rischio».

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 27 Luglio 2015
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