Frontalieri e sanità: non c’è chiarezza sulla norma
Partito democratico e 5 Stelle premono perché Regione Lombardia interpreti in modo chiaro la direttiva ministeriale sul pagamento della sanità per i frontalieri.
« Non è possibile che a Como e Sondrio non chiedano nulla e a Varese si faccia pagare il rinnovo della tessera sanitaria» Alessandro Alfieri, segretario regionale del PD, da tempo si sta muovendo perché Regione Lombardia dichiari ufficialmente se i frontalieri debbano pagare direttamente la sanità italiana. L’incertezza è legata a una normativa nazionale su cui, però, sembra che ci siano differenti interpretazioni: « Attualmente la gestione della questione viene lasciata al territorio, a volte anche al singolo distretto – commenta Alfieri che ha trovato nel Movimento 5 Stelle un alleato con cui procedere ufficialmente – Questa libertà è collegata al silenzio della Regione che ancora non si è espressa chiaramente».
Dallo scorso anno, i frontalieri che si presentano per rinnovare la CRS a volte si sentono chiedere il pagamento ( in unica tranche) di una quota che varia in base al reddito e che va dai 1500 ai 28o0 euro: « Favorevole a una presa di posizione precisa si è detta anche l’assessore Francesca Brianza – aggiunge Alfieri – Oggi avremo un incontro della commissione tra Lombardia e Canton Ticino. Tra le questioni sul tavolo porteremo anche questa».
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