Il portalettere non c’è, senza posta per nove giorni

E' accaduto a un cittadino di Gazzada Schianno che solo oggi, lunedì 4 luglio, scoprirà se il problema è risolto. Parlare con l'ufficio centrale delle Poste? Un'impresa

postino apertura

Nove giorni senza ricevere la posta. E’ accaduto ad un cittadino di Gazzada Schianno che ha inviato una lettera via pec alle Poste per reclamare quello che, senza ombra di dubbio, è un suo diritto.

La situazione non è mai semplice quando si parla di Poste e di postini: contratti che terminano e non vengono rinnovati, giorni di ferie che non vengono coperti. E a rimetterci è prima di tutto il cittadino.
Per completezza d’informazione è bene sapere che il sito del Ministero dello Sviluppo Economico spiega quali procedure adottare per esporre un reclamo in caso di ritardi, danneggiamenti, o mancato recapito (le informazioni a questo link).

Ed ecco la lettera.
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Buongiorno,
devo segnalare il grave disagio subito a seguito del pessimo servizio di consegna a domicilio della corrispondenza presso la mia abitazione. Abito a GAZZADA SCHIANNO, provincia di Varese: l’ultimo giorno in cui mi è stata consegnata la posta è stato venerdì 24 giugno 2016. Da quel giorno ad oggi 3 luglio 2016 non ho MAI ricevuto la posta: sono abbonato ad un quotidiano che per tutta la settimana non ho MAI ricevuto, solo ieri 2 luglio l’ho ricevuto perché, essendo sabato, il servizio di consegna dei quotidiani il sabato viene effettuata da una società esterna.
Ho provato a telefonare all’Ufficio Corrispondenza delle Poste di Varese, il cui telefono mi è stato dato all’Ufficio Postale di Gazzada ma non sono mai riuscito a parlare con qualcuno, suona sempre libero a qualsiasi ora del giorno.
Mi è capitato di incrociare a Varese un portalettere che, molto sconsolato, mi diceva che:

  1. la collega che era in servizio a Gazzada Schianno aveva finito i suoi 6 mesi di servizio e l’avrebbero riassunta fra 6 mesi per altri 6 mesi (per fortuna Poste spa è  una società, nonostante la quotazione in borsa,  ancora controllata  dallo Stato e dovrebbe per questo dare l’esempio nell’applicazione del Jobs Act!!!)
  2. per una settimana sicuramente la corrispondenza non sarebbe stata consegnata e, forse, avrebbero ripreso la consegna da lunedì 4 luglio con un nuovo incaricato
  3. in alcune vie di Gazzada Schianno la corrispondenza veniva consegnata da alcuni Portalettere che dopo averla consegnata nei Comuni loro assegnati attraverso l’utilizzo del lavoro straordinario la consegnavano nelle vie del paese a loro assegnate
  4. presso la sede centrale delle Poste di Varese era giacente una grande quantità di lettere, giornali, riviste che continuava ad accumularsi nei giorni a causa del disservizio che si è creato
  5. mi è stato riferito da alcuni dipendenti delle Poste che anche per loro è impossibile parlare telefonando al numero dell’Ufficio Corrispondenza di Varese, di solito devono ricorrere al “trucco” di chiamare un collega di un altro ufficio che o passa la telefonata attraverso il numero interno o va a riferire ai colleghi di quell’ufficio il nome di chi aveva necessità di parlare con loro!

Da ultimo devo segnalare che non c’è o, se esiste, non si sa come trovare un ufficio per le Relazioni con il Pubblico con cui interloquire per segnalare ed avere riscontro dei gravi disagi che gli Utenti sono costretti a subire da chi disattende  un Contratto di Servizio sottoscritto con lo Stato: contratto che a noi Cittadini costa molte centinaia di milioni di € all’anno  senza avere garantito nemmeno il servizio di base per cui le Poste sono nate e per il quale percepiscono ingenti risorse statali: la consegna della corrispondenza!

Che questo (dis)servizio sia fatto apposta per farci accettare con soddisfazione e gratitudine quello che ormai sembra deciso e, cioè, la consegna a giorni alterni della corrispondenza?
Lettera firmata

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Luglio 2016
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