Gol e sacrificio per la squadra: Niccolò Gucci si presenta al Varese

L'attaccante prelevato dal Fano avverte: "Il tempo comincia a stringere, ma abbiamo le qualità per vincere la Serie D. Un obiettivo che finora mi è sfuggito". Il ds Merlin: "Gli infortuni non ci hanno aiutato: chi c'è si dovrà adattare"

Niccolò Gucci Varese calcio

Se serve, rincorro gli avversari fino alla bandierina». Le prime parole di Niccolò Gucci, da ieri ufficialmente un giocatore del Varese, sono quelle sottolineate anche dal direttore sportivo Alessandro Merlin in sede di presentazione. «Baiano ci ha chiesto una punta capace di attaccare in profondità ma anche di avere qualità personali e morali: lo abbiamo seguito a Fano e in caso di necessità Gucci ha fatto anche il mediano. Siamo felici che la trattativa con lui sia andata a buon fine».

“Lui” è attaccante che arriva dalla Lega Pro e che negli anni si è costruito una solida carriera in centro Italia, partendo dalla sua Toscana. «Se oggi mi chiedete a chi mi ispiro è il giorno giusto, visto che è il compleanno di Batistuta – sorride Gucci, che è di Firenze – Per me scendere di categoria non è un problema, anche perché la chiamata da Varese è di quelle importanti e blasonate».

La quarta serie, tra l’altro, rappresenta per il bomber un tabù da sfatare: «Non ho mai vinto la Serie D e spero proprio di centrare questo obiettivo a Varese, l’unica “meta” che ho a livello personale ma che coincide con quella della società. Ormai mi alleno qui da una decina di giorni: a Masnago ho trovato una squadra ricca di qualità, anche se immersa in un campionato rognoso e particolare come la D. Lo abbiamo visto anche a Borgosesia, dove ero in tribuna: i miei compagni hanno giocato con il giusto atteggiamento dove forse è mancato solo l’ultimo passaggio, ma partite così, bloccate e “antipatiche”, se ne vedono spesso e non è facile per nessuno vincere».

Domenica prossima, 5 febbraio, c’è la possibilità di un esordio a Voghera, contro l’Oltrepo: «Mi alleno per giocare, poi deciderà il mister, naturalmente: se sarò in panchina passerò il tempo incitando chi va in campo. Di certo abbiamo i presupposti per fare bene, non solo a Voghera ma da qui alla fine del campionato, però dobbiamo iniziare a capire che il tempo rimanente non è molto. Dovremo pensare prima alla concretezza che al bel gioco, perché ora fare punti è fondamentale».
Infine la frase che ha fatto gioire Merlin: «Sono un po’ in imbarazzo a dirlo, perché devo parlare di me, però credo proprio di essere un giocatore che, oltre a trovarsi a suo agio in area di rigore e ad attaccare in profondità, sa anche aiutare la squadra in tutti i modi. Se devo rincorrere un avversario lo faccio fino in fondo al campo, fino alla bandierina. Credo che le mie esperienze passate mi siano testimoni, e a Varese non sarò da meno».

MERLIN: “AL VARESE CI SI ADATTA”

Chiamato a giudicare la chiusura del mercato, avvenuta ieri senza novità in mezzo al campo, il ds Merlin ha detto: «Anzitutto sono contento dell’arrivo di Gucci che risponde alle richieste del mister. Lo abbiamo “agganciato” a inizio gennaio e la trattativa tra noi, lui e il procuratore si è subito messa sui binari giusti. Purtroppo a centrocampo abbiamo sofferto tanti problemi: Calzi si è infortunato spesso, Bottone fino a ora non è stato al meglio, Zazzi si è rotto il ginocchi, Gazo potrebbe averne ancora per oltre un mese. Però il Varese non è la Banca d’Italia che compra un giocatore ogni qual volta c’è un infortunio: abbiamo tanti giocatori di qualità che in caso di bisogno si devono adattare anche a un ruolo che non è il loro. Questo è il nostro spirito e lo sarà sino a fine stagione».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Febbraio 2017
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