Un concorso d’idee per “salvare” piazzetta San Pietro
Nel cuore di Gallarate, la piazzetta da anni è segnata dai graffiti, sporco, dalla mancanza di una funzione. La proposta del Pd per coinvolgere la città
Interventi di riordino, ma anche un concorso d’idee per riqualificare la Piazzetta San Pietro, piccolo angolo che sta nel cuore di Gallarate ma è abbandonato al degrado totale (vedi qui). La proposta arriva dal Pd di Gallarate, che immagina che il concorso – un premio di arte civica – possa essere di volta in volta orientato «alla riqualificazione temporanea o meno di parti di città circoscritte», con interventi limitati ma che diano un segnale di attenzione alla città.
La situazione indecorosa della piazzetta dietro la chiesa di San Pietro – monumento nazionale, uno dei simboli della città – è tornata ad essere dibattuta negli ultimi giorni, mentre venivano smontati i ponteggi della “Loggetta di San Pietro”, la casa storica recentemente restaurata: un recupero che rende ancor più stridente il contrasto con quell’angolo abbandonato a pochi passi, tra parcheggio disordinato, graffiti, odori molesti e usi impropri. «Compromesso dal suo attuale ruolo di disordinato parcheggio, è forse il problema più urgente da affrontare» tra i diversi punti problematici nell’area centrale, dicono dalle file del Partito Democratico. «L’importante è avere presente una strategia generale entro la quale collocare eventuali interventi parziali».
Il problema della dimenticata piazzetta San Pietro è infatti legato a una generale scarsa attenzione e rispetto dei cittadini, ma anche alla mancata sistemazione di Palazzo Minoletti, l’ex casa del Fascio usata per anni dall’agenzia dell’entrate ma abbandonata da vent’anni (salvo il limitato recupero del piano terra dal 2012). Anche da questo parte l’analisi dei democratici: «Per piazza Garibaldi è auspicabile una chiusura almeno parziale al traffico veicolare – a breve saranno disponibili i nuovi posti auto nel comparto di via Roma – e un nuovo assetto da trovare raccogliendo le migliori proposte da architetti e paesaggisti (la forma migliore è per noi quella del concorso di idee); la riqualificazione di palazzo Minoletti comporterà un impiego ingente di risorse e al momento non si vede all’orizzonte una realistica opportunità di attuazione».
«In attesa di interventi di largo respiro, che cambino drasticamente le condizioni al contorno, è comunque possibile immaginare qualcosa di diverso per piazzetta san Pietro? Crediamo di sì. Escludendo di intervenire direttamente su palazzo Minoletti (la cui trasformazione consentirebbe di ovviare al fatto che su san Pietro offre sostanzialmente un retro), basterebbe poco per portare almeno un po’ di decoro: regolamentare o limitare del tutto il parcheggio, ripristinare la pavimentazione, migliorare l’illuminazione, ripensare il giardino attorno alla Chiesa di san Pietro».
Al di là degli interventi limitati da avviare, però, il Partito Democratico affianca anche «l’idea della costituzione di un premio di arte civica (erede di esperienze già avviate in passato), che abbia per fine la riqualificazione temporanea o meno di parti di città circoscritte attraverso la realizzazione o l’installazione di opere tematiche e a basso costo; il comitato di gestione del premio, slegato dalla politica, periodicamente (con cadenza annuale o biennale) potrebbe individuare il tema, l’area ed emanare un bando specifico destinato ad artisti, designer, progettisti». L’idea sarebbe di coinvolgere nel comitato il MAGA, la Società per gli Studi Patri, la Pro Loco, le associazioni di categoria. «Il Comune potrebbe garantire uno stanziamento di base (facilmente finanziabile, ad esempio, con la decurtazione dello stipendio di sindaco e assessori: precedente significativo il ‘parchetto’ di piazza Risorgimento), a cui aggiungere eventuali sponsorizzazioni da individuare di volta in volta. Il primo tema potrebbe essere quello proprio quello dei ‘Giardini di san Pietro’, con la ri-progettazione dello spazio verde attorno alla chiesetta romanica e il coinvolgimento degli spazi degradati sul retro di Palazzo Minoletti».
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