“Ricordiamo quei giovani morti per la libertà”
La cerimonia per ricordare cinque fucilati il 7 ottobre 1944. L’alpino canta l’Ave Maria e commuove i giovani delle medie
Milena aveva quattro anni quando vide quell’uomo giovane a terra immobile, coi pantaloncini ancora corti e gli occhi sbarrati del colore del cielo. Se li ricorda ancora oggi, li sogna, quegli occhi del partigiano fucilato il 7 ottobre del 1944, di prima mattina.
Abitava nelle vicinanze quando sentì gli spari e corse a vedere: trovò i cadaveri di Flavio Fornara, Gian Piero Albertoli, Dante Girani, Luigi Perazzoli, Sergio Lozio.
Quattordici anni aveva Remo Passera, compianto presidente dell’Anpi di Luino quando addirittura venne incarcerato assieme al padre perché accusato di essere un collaborazionista.
Qualcuno in più, di anni, li aveva Enrico Menotti, il “Cicc” che scrisse un libro di memorie su ciò che accadde in quelle montagne. Anche lui, come Remo, ricordato oggi, nella splendida giornata che fa da vigilia alla ricorrenza della fucilazione di cinque partigiani fuori dal cimitero di Brissago Valtravaglia, quella mattina di 73 anni fa.
Muti, in silenzio, gli studenti delle terze classi delle medie di Mesenzana e Roggiano hanno ascoltato le storie, e ogni momento della cerimonia organizzata dall’Anpi di Luino.
A ricordare quanto avvenne l’insegnante e scrittore Carlo Banfi e il presidente di Anpi Luino Emilio Rossi.
«Il fascismo sta purtroppo risorgendo – ha ricordato Rossi – e prova ne sono le profanazioni dei luoghi della Resistenza, come il sacrario del San Martino».
Un messaggio diretto ai giovani, nel discorso del presidente di Anpi, è stato rivolto al concetto di libertà, !che finisce dove inizia quella degli altri: una responsabilità importante per chi si appresta a diventare uomo o donna, e che deve poggiare quindi sul rispetto dell’altro a prescindere da forma fisica, colore della pelle o religione».
Un riferimento da parte di Carlo Banfi, prima della preghiera in ricordo dei caduti, è stato fatto anche alle vittime del terrorismo.
Alla cerimonia erano presenti il presidente della Comunità Montana valli del Verbano Giorgio Piccolo e il vice sindaco di Brissago Valtravaglia Maurizio Badiali, che nel suo discorso ha citato Piero Calamandrei – politico, giurista e tra i fondatori del Partito d’Azione – , ricordando l’importanza della formazione scolastica per il vivere civile e democratico.
Verso il termine della cerimonia ha commosso l’Ave Maria cantata dall’alpino tenore Claudio Toma, che ha emozionato molti giovani presenti per ricordare i loro quasi coetanei morti per la libertà.
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