Dai ristorni dei frontalieri 30 milioni di euro per il Varesotto

L'assessore Francesca Brianza annuncia gli importi spettanti alla provincia di Varese ma esprime anche preoccupazione alla luce dei nuovi accordi fiscali con la Svizzera

Maroni Brianza

Ammontano alla bella somma di 30 milioni di euro le risorse che arriveranno nel Varesotto grazie ai ristorni dei frontalieri.

Ad annunciarlo l’assessore di Regione Lombardia e delegata ai rapporti con la Svizzera Francesca Brianza: «Grazie ai nostri lavoratori frontalieri anche quest’anno le Province e i Comuni di frontiera, avranno risorse essenziali per i servizi e lo sviluppo del territorio – ha detto  nella conferenza stampa post giunta – Quest’anno  le somme attribuite alle Province, in base ai criteri di Regione Lombardia, ammontano a quasi 14 milioni di euro. Alla Provincia di Varese andranno circa 7,6 milioni di euro che verranno utilizzati per spese di manutenzione di edifici pubblici, impianti, strade, piste ciclabili».

«A queste risorse – ha aggiunto Francesca Brianza – si aggiunge la fetta più grande: 22,867 milioni di euro per i Comuni della provincia di Como e 21,743 milioni di euro per i Comuni della provincia di Varese, ripartiti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze secondo i criteri stabiliti da Regione Lombardia».

Alla comunità montana delle valli del Verbano, inoltre, andrà circa 1 milione di euro.

«Queste risorse – ha concluso l’assessore regionale – sono di vitale importante per i nostri Comuni. Per questo motivo esprimiamo seria preoccupazione per il nuovo accordo fiscale tra Roma e Berna, che non prevederebbe l’esistenza dei ristorni stessi. Dopo l’esito del Referendum per l’Autonomia abbiamo infatti chiesto al Governo che gli accordi internazionali con gli Stati confinanti la Lombardia, vengano definiti con la nostra partecipazione, e che sia possibile istituire le ZES (zone economiche speciali) così da favorire, attraverso la concessione di agevolazioni fiscali, sviluppo economico ed occupazione per le aree di confine».

I ristorni sono le tasse che i lavoratori italiani, residenti nella fascia di confine, hanno versato alla Confederazione svizzera nell’ambito del proprio lavoro. In base all’accordo fiscale del 1974, una parte di queste somme viene ristornate alle Regioni che a loro volta le destinano agli Enti locali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Dicembre 2017
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