Vinti e vincitori, i leader commentano

A urne calde Di Maio, Grasso, Meloni e Salvini. Il Centrodestra compatta in coalizione. Cinque Stelle, primo partito, confida nel Colle

Avarie

Le urne si sono da poco svuotate: vincitori e vinti fanno il punto.

Chi festeggia è la Lega, carburante che muove il Centrodestra unito attorno alla figura di Matteo Salvini: Berlusconi era certo della vittoria di Forza Italia e aveva annunciato chiaramente che il partito di maggioranza relativa della colazione avrebbe manifestato il candidato.

E questo sarà Salvini, che nella sua uscita pubblica lo ha sottolineato. Una proposta che va bene anche a Giorgia Meloni: chi rappresenta il Centrodestra oggi è il segretario della Lega. Per ora Berlusconi non ha ancora parlato, ma parole di apprezzamento per questa formula sono arrivate da Renato Brunetta: «Molto positivo sentir parlare Salvini al plurale».

Gli altri vincitori sono i Cinqustelle, primo partito d’Italia che ha «triplicato i voti», dice il candidato alla Presidenza del Consiglio Gigi Di Maio.
Sempre Di Maio ha rivendicato in una delle prime dichiarazioni post voto il ruolo di primo piano che dovrà giocare il partito e per questo si appella alla saggezza del Capo dello Stato.

Mattarella potrà affidare un incarico per la formazione dell’esecutivo, che dovrà tuttavia presentarsi per la fiducia alle Camere, che avranno l’ultima parola.

Tornando ai vinti, nel pomeriggio ha parlato anche il presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso: leader di LeU è andata male, tanto che lo stesso Grasso non ce l’ha fatta nel collegio uninominale di Palermo, dove è di casa. Senza nascondere la sua delusione, Grasso ha così commentato: «Siamo pronti e disponibili a continuare a rappresentare in parlamento una parte della sinistra».

“Gli elettori hanno dato una indicazione chiara con il loro voto, che va rispettata. Il centrodestra e il Movimento 5 Stelle dovranno assumersi la responsabilità di governare l’Italia con la maggioranza che saranno in grado di creare in Parlamento, come noi abbiamo fatto con serietà in questi cinque anni. Chi vince governa, chi perde fa opposizione. Ritengo che il PD dovrà svolgere con grande determinazione questo ruolo, senza indugi o accordicchi. In campagna elettorale ho assistito a tante facili promesse, attenderemo di poterle valutare in aula. Dalla abolizione della legge Fornero, fino al reddito di cittadinanza, la flat tax al 15%, il blocco degli sbarchi e il rimpatrio di 600.000 migranti. Abbiamo lasciato un Paese migliore rispetto a cinque anni fa, mai cosi tante riforme approvate che hanno segnato il passo verso maggiori diritti e più sviluppo. Da parte mia, come ho sempre fatto, lavorerò e voterò con responsabilità per il bene dei cittadini”. Lo sostiene la deputata del Partito Democratico e membro dell’esecutivo nazionale Pd, Maria Chiara Gadda.

Arrivano anche i commenti per le regionali. Male per Lombardia Progressista, lista a sostegno di Gori, che parla di un centrosinistra da ricostruire e un leader del Pd che non ha capito bene cosa hanno detto le urne.

La segreteria provinciale della Lega esulta per la vittoria di Fontana ma se la prende anche con l’amministrazione Pd di Varese. “Il Partito democratico è stato sonoramente bocciato anche dagli stessi varesini che, probabilmente, lo avevano votato due anni fa alle comunali, dopo aver provato sulla propria pelle cosa significa avere un governo locale guidato da loro”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Marzo 2018
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