Dagli avanzi di Pasqua “nasce” una cena solidale per 90 poveri
Tante persone hanno partecipato alla raccolta di cibo per permettere di far festeggiare la Pasqua anche chi vive in difficoltà. Un menù completo è stato portato anche ad 11 famiglie

In tanti hanno donato e tutti hanno festeggiato. Anche questa Pasqua è stata una festa pure per chi non può permettersi di festeggiare grazie alla solidarietà che tanti hanno dimostrato nel rispondere all’appello per donare gli avanzi del proprio pranzo a chi vive in difficoltà.
«Abbiamo ricevuto tante donazioni, metà di salato e metà di dolce, con una cinquantina di persone che è venuta a portarci qualcosa» spiega Matteo Vago, uno degli organizzatori dell’iniziativa. Ma se a Natale i virtuosismi in cucina sono tanti, a Pasqua il menù è molto più standard: «sono arrivati tanti chili di pasta al sugo e lasagne, torte salate e agnello. Di dolce parecchie colombe oltre a torte e cioccolato». Non sono comunque mancate le sorprese «tra chi ha portato un intero prosciutto» e chi «un uovo da 3 chili e mezzo» ma in ogni caso alla fine l’obiettivo è stato raggiunto: «la monovolume che abbiamo usato per trasportare le cose era davvero strapiena».
Sono stati una quindicina i volontari che hanno raccolto tutte le donazioni, trasformandole in 130 pasti. «Abbiamo portato tutti i cibi nella cucina dell’oratorio San Luigi -continua Matteo- e lì abbiamo preparato le porzioni per la cena. Ci siamo divisi in tre gruppi: uno ha preparato i piatti per la mensa, un altro è andato in stazione e il terzo ha preparato i pacchi per le consegne a domicilio ad 11 famiglie». Complessivamente sono state una novantina le persone che hanno festeggiato la Pasqua grazie al cibo che tanti bustocchi e (non solo) hanno donato.
L’iniziativa come sempre ha avuto la regia dei ragazzi che ogni giorni gestiscono la mensa per i più poveri ospitata nel monastero dei Frati e che a Natale e Pasqua accendono i riflettori sulle persone in difficoltà. «Vogliamo ringraziare tutti quelli che ci hanno portato qualcosa -chiosa Matteo- oltre a don Claudio e don Giulio di Sacconago per l’aiuto nella raccolta e don Giovanni si San Luigi per averci offerto la cucina».
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