La sinistra bustocca organizza il 25 Aprile bis

Al termine della manifestazione ufficiale, un momento di riflessione e festa ricordando i Partigiani della città

I volti della Resistenza bustocca che bussano all’ingresso del Municipio, ma il portone resta chiuso: questa l’immagine simbolica che gli organizzatori della “seconda” manifestazione hanno voluto regalare a tutti i cittadini che hanno scelto di fermarsi al termine delle celebrazioni ufficiali. Numerosi gli organizzatori del presidio: Antifascisti Sempre, Liberi e Uguali, Partito Comunista Italiano, Cascina Burattana, Il Quadrifoglio, Potere al Popolo e Combinazione. Diverse anime per un obiettivo comune, «dare voce ai partigiani di cui si è persa memoria durante le celebrazioni ufficiali».

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«Non chiamiamola “contromanifestazione” – chiede Salvatore Vita di Liberi e Uguali – ma prosecuzione di una celebrazione che è stata manchevole di una parte importante, la riflessione sul senso vero della lotta partigiana. Ottimo il coinvolgimento delle scuole, ma qualcosa mancava. Per questa ragione abbiamo voluto indossare dei cartoncini riportanti i volti dei partigiani e simboleggiare come essi siano rimasti fuori dal Comune, dalle istituzioni».

Oltre al momento di riflessione, c’è stato spazio per la festa: fiori distribuiti ai presenti, canti, slogan e attenzione per i più piccoli, con la lettura di una fiaba sul valore della diversità.
«Vogliamo che il 25 Aprile sia una festa di popolo: il fascismo tolse la festa, relegando le persone a una condizione di paura e disagio. In antitesi a quello che fu, noi oggi vogliamo restare uniti, mangiare insieme e festeggiare ricordando la Resistenza».

Presente, seppur non fra gli organizzatori dell’evento, il Movimento 5 Stelle: «Noi vogliamo essere presenti anche a questo secondo momento – spiega il consigliere Claudia Cerini – perché il 25 Aprile è la festa di tutti e ognuno è libero di poter esternare la sua opinione».

Assenti invece Pd e Anpi, nonostante anch’essi siano stati critici con l’Amministrazione comunale rispetto all’organizzazione delle celebrazioni; Vita sceglie però di non polemizzare: «La loro assenza al presidio non è un problema per noi. Anche noi abbiamo partecipato alla manifestazione ufficiale, ma abbiamo voluto fare poi qualcosa di concreto, chiedendo ai cittadini di fermarsi».

Unico momento di attrito della giornata, la stroncatura, da parte del sindaco, degli slogan antifascisti lanciati da alcuni membri del pubblico a margine del discorso dello studente Michele Candiani: il sindaco Antonelli definisce gli slogan «pagliacciata», un’esternazione che non va giù al senatore Gian Piero Rossi: «Noi non vogliamo briglie da nessuna parte: è questa è la libertà per la quale abbiamo combattuto e rischiato la vita, quella di poter dire ciò che si vuole in ogni momento. Non accettiamo il concetto di libertà ‘a scacchi’ che ci vogliono dare: noi continueremo a manifestare per una libertà assoluta, per tutti».

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Pubblicato il 25 Aprile 2018
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