La “grande famiglia” di Suspiria si ritrova al Miv
Sala Giove dedicata alla proiezione della pellicola di Luca Guadagnino. Presenti le comparse che hanno partecipato al film remake dell'opera di Dario Argento del 1977
Serata in “famiglia” al Multisala Impero di Varese per le comparse che hanno preso parte a “Suspiria”, produzione internazionale del regista Luca Guadagnino.
Alla proiezione, per il quale il cinema ha riservato l’ampia sala Giove, è preceduta una chiacchierata con chi ha dato vita agli
interni del Grand Hotel Campo dei Fiori, con la moderazione del giornalista Diego Pisati, che ha spiegato che «il 70% del film è stato girato a Varese, in un luogo che è stato valorizzato dal lavoro di scenografi e make-up artists da tutto il mondo». «L’ultima produzione di questo rilievo a Varese – ha continuato il giornalista – risale a “Il Capitale Umano” di Paolo Virzì, e anche questa volta possiamo dire con sicurezza che attori e produttori hanno apprezzato l’ospitalità varesina».
Gli aneddoti provenienti direttamente dal set, raccontati da chi li ha vissuti, parlano di incanto per la diva Tilda Swinton e del mistero inconfessabile dell’alloggio di Dakota Johnson, oltre che della disponibilità delle comparse a consigliare ad un team proveniente da tutto il mondo dove mangiare o dove recarsi per staccare nei rari tempi morti.
Il film, remake di quello del 1977 (diretto da Dario Argento), si articola principalmente nell’edificio di una compagnia di danzatrici, dall’altro lato della strada il Muro di Berlino a ricordare costantemente il periodo storico nella quale è immersa la pellicola. Guadagnino si stacca dal canovaccio horror per ampliare il discorso alle tensioni politiche del tempo (citatissima è la Banda Baader-Meinhof, gruppo terroristico di estrema sinistra), ma anche agli strascichi del nazismo e al rapporto madre-figlio.
In tutto questo una spettacolare Dakota Johnson scambia sguardi di ghiaccio con le “streghe” e smaschera i segreti oscuri della compagnia. Alla fine della proiezione i commenti sono per lo più positivi, anche se a dire il vero forse qualcuno aspettava più suspence, anche perché di sangue ce n’è eccome.
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