Lavoro in mezzo al giardino

La rete ha dato una seconda chance a Pierre, manager che ha perso il lavoro a 50 anni. La sua storia è stata raccontata, insieme ad altre, nel film Digitallife che sarà proiettato al Multisala Impero mercoledì 23 gennaio alle 20

Perdere il lavoro a 50 anni, in Italia, è quasi una sciagura perché il nostro mercato del lavoro è asfittico, soprattuto per le persone più anziane. Non che la cosa debba sorprendere, visto che viviamo in un Paese dove il verbo rottamare è stato applicato alle persone grazie alla lungimiranza dei politici, cioè da coloro che dovrebbero dare una risposta ai cittadini e ai loro problemi, primo fra tutti la perdita del posto di lavoro.
Rimanere disoccupati a 50 anni significa mettere in moto un domino drammatico in grado di trascinare con sé tutta l’esistenza. Il lavoro è infatti connesso alla cittadinanza, all’aspettativa sul futuro, alla famiglia, al senso di fiducia, all’identità e, soprattutto, come dice Papa Francesco, alla dignità della persona. Insomma, il lavoro indica che posto abbiamo nel mondo e qual è la nostra missione terrena.

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LA SECONDA CHANCE

Pierre Ley il lavoro lo ha perso a 50 anni, nonostante la sua esperienza qualificata e di alto livello. Laureato, esperto di comunicazione, tre lingue straniere parlate fluentemente e una passione viscerale e  al tempo stesso colta per la cucina, qualità non trascurabile nell’era di Masterchef. La rete gli ha teso una mano, dandogli una seconda chance. «Internet mi ha salvato la vita – dice Pierre – e mi ha fatto capire che quell’ufficio fisso dove sono entrato e uscito per una vita intera, fatto di mattoni e acciaio e vetro, poteva e doveva diventare una molteplicità di clienti con cui potevo interfacciarmi grazie alla tecnologia. Con tutti, ogni tanto, mi vedo personalmente, anche se non è necessaria la mia presenza continua in un luogo fisso e determinato. Il mio ufficio è liquido, posso lavorare ovunque: in giardino, in montagna e al lago».

La storia di Pierre è una delle oltre cinquanta che compongono il film prodotto da Varese web in collaborazione con Rai Cinema e Fondazione ente per lo spettacolo. Una pellicola lunga 75 minuti che affronta il cambiamento attraverso la vita di tante persone che parlano delle proprie esperienze. Un puzzle che con coraggio entra in tanti aspetti senza tralasciare il dolore, la rabbia, la malattia, la morte o fenomeni sociali drammatici come il cyberbullismo. Con questi ci sono tanti momenti anche di leggerezza, bellezza, arte, viaggi, lavoro. Insomma, DigitaLife ha l’ambizione di raccontare lo scorrere della vita con i suoi cambiamenti dovuti all’avvento del Digitale.

LA SERATA DI VARESE

DigitaLife per la prima varesina verrà proietto alla Multisala Impero mercoledì 23 gennaio alle 20. Seguirà un breve momento di commento con il regista Francesco Raganato, Marco Giovannelli, Riccardo Comerio, Presidente degli industriali della provincia di Varese, Giuliano Galli, general manager area Prealpina Fai.

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Pubblicato il 19 Gennaio 2019
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