Ritirava la pensione del vicino morto: ecco come ci è riuscita
Era il 1994 e il pensionato diventò “immortale“ per una lettera mai arrivata. Sistema inceppato nel passaggio fra era analogica e digitale

103 anni. Per Inps e Inail era inconsueto, ma non impossibile, versare a un pensionato di quell’età la cifra di circa mille euro che ogni mese arrivava in banca, e che puntualmente veniva riscossa dalla vicina di casa oggi indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato e che dovrà restituire i 370 mila euro indebitamente incamerati.
Il personale della banca sapeva che quella donna era la vicina di casa dell’anziano che forse, per via dell’età e dei sacrosanti acciacchi di un centenario, non poteva muoversi e pertanto delegava una persona di sua fiducia al prelievo dei contanti per vivere: il conto corrente non aveva però attivati bancomat o carte di credito e l’unico modo per avere capacità di spesa erano le banconote, i vecchi contanti, in una parola: la carta.
Già, la carta. Questo è un punto nodale della storia venuta a galla per via delle indagini della Finanza di Varese coordinate dalla Procura della repubblica.
Perché una carta – ma falsa secondo gli investigatori – venne presentata nel gennaio del 2018 dalla signora all’Inail, comunicazione nella quale attestava la morte dell’anziano: forse per paura di essere scoperta, la donna si era inventata il decesso dell’anziano (avvenuto 23 anni prima) ma solo dopo quasi cinque lustri di prelievi indebiti.
Ma all’origine di questa storia troviamo, ancora una volta, la carta. È una busta ad aver fatto inceppare il sistema: nel 1994 già c’erano i computer, ma non erano collegati in rete come oggi, quindi le comunicazioni dell’anagrafe non venivano trasmesse in tempo reale agli enti pagatori: gli impiegati comunali dovevano inviare la cara e vecchia lettera.
Lettera che partì, sì, dall’ufficio anagrafe del comune di residenza dell’anziano dove si avvisava Inps e Inail dell’avvenuto decesso (i finanziari l’hanno trovata nel “protocollo“, cioè l’ufficio del Comune dove vengono archiviate le comunicazioni), tuttavia mai arrivata a destinazione.
Una missiva che si è persa. Forse casualmente la donna si accorse che sul conto corrente dell’amico nel frattempo deceduto gli accrediti della pensione continuavano, e così, senza dire nulla, ha continuato nel suo prelievo, che ora dovrà restituire con trattenute sulla pensione di reversibilità che percepisce dopo la morte del marito.
L’unica cosa che rimane alla settantenne è la casa, immobile che il vicino di casa lasciò in eredità alla amica per i favori fatti – tra cui il ritiro della pensione – e che non potrà essere sottoposta a sequestro dalle autorità poiché non risulta frutto di attività illecita.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
IlMarty su Un camion in avaria manda in tilt il traffico sulla tangenziale di Varese, automobilisti in coda per ore
Damir Kabilovic su Alessandro Braga presenta a Varese “Verdenero”: un viaggio nelle derive sovraniste
Alessandro Zanzi su Frontale nel Bresciano, muore madre di tre figli, gravemente ferito un 56enne di Varese
Felice su Ciclista aggredito a Monvalle dopo un sorpasso azzardato: “Ho denunciato, chi ha visto mi aiuti"
GianPix su Richiedenti asilo, 1248 accolti nei CAS della provincia: a Varese la metà delle strutture
AF--67 su "L'avventura nell'eccellenza del sistema sanitario lombardo e dell'Asst Valle Olona"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.