Gli Alpini: «L’Adunata a Varese? Impossibile»

In una lettera firmata dai presidenti delle sezioni di Luino e di Varese si spiega perché il capoluogo non sarebbe in grado di accogliere un evento di questa portata

Adunata Alpini - Foto lettori 1

«Il mio sogno  è avere prima o poi a Varese l’adunata nazionale a Varese» aveva detto il sindaco Davide Galimberti in occasione della festa per i cento degli Alpini.

Oggi le Penne Nere spengono gli entusiasmi. In una lettera, firmata dal presidente della sezione di Luino, Michele Marroffino e dal responsabile Ana di Varese Franco Montalto, si dice, in estrema sintesi, che non ci sono i presupposti per portare la più grande sfilata degli Alpini a Varese.

«Nel corso delle ultime settimane sulle pagine della stampa locale sono apparsi articoli che invocavano l’organizzazione nella città di Varese di una Adunata Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini. Tale richiesta, verosimilmente scaturita dalle considerazioni di alcuni cittadini, è stata comprensibilmente sostenuta anche dall’amministrazione del nostro capoluogo – si legge nella lettera – .
Desideriamo ricordare che ogni decisione in merito all’organizzazione dell’appuntamento più importante della nostra vita associativa spetta al Consiglio direttivo nazionale».
Quindi l’ultima parola spetta ai vertici dell’associazione. Ma non è questo il solo ostacolo, spiegano.

«Oltre a un accordo preventivo di sostegno alla candidatura da parte degli enti locali, ogni progetto di proposta deve contenere una relazione specifica per ciascuno dei seguenti elementi di criticità: viabilità, trasporti, mobilità, assistenza sanitaria, ordine pubblico, disponibilità di strutture adatte ad ospitare il Comitato Organizzatore e lo stoccaggio di tutti i materiali dell’Adunata.

Evidentemente, occorre anche presentare un impegno di copertura finanziaria da parte di tutti gli Enti coinvolti, insieme ad un accordo quadro con le organizzazioni degli albergatori, ove si certifichi la disponibilità di camere ed il relativo costo. Da ultimo, la Sezione candidata deve impegnarsi a costituire un congruo accantonamento finanziario preventivo e a confermare la disponibilità di fornire mano d’opera (da parte di iscritti A.N.A. o indiretta) per almeno 2000/uomo giornate nell’arco dei sei mesi precedenti l’Adunata. All’atto della presentazione delle candidature, la sezione o le sezioni coinvolte sottoscrivono un documento di responsabilità e impegno formale.

Nel corso degli ultimi anni l’eventualità di proporre la candidatura della città di Varese era già stata presa in considerazione dalle nostre Sezioni e a tale scopo era stata effettuata una preventiva valutazione di fattibilità che aveva però condotto ad un esito negativo».

I due presidenti si dicono scettici non tanto sui costi e l’impegno economico ma sull’impatto che un evento di questo tipo avrebbe sulla mobilità. «Ci appaiono purtroppo irrisolti i nodi rispetto alle aree di sosta ed alle vie di accesso e uscita per il trasporto su gomma; appare anche problematico il livello di ricettività del sistema alberghiero sul territorio».

«A nome delle Sezioni A.N.A. di Luino e di Varese assicuriamo che certamente non verrà meno il contributo degli Alpini per il nostro territorio – un contributo che sulla base dei valori in cui crediamo non è meno significativo di quello di un’Adunata Nazionale: ovvero l’impegno dei nostri Gruppi e delle nostre unità di Protezione Civile che nel corso del solo anno 2018 ci hanno permesso di offrire alla nostra collettività un totale di 68 ̇724 ore lavorate e donazioni per  245 ̇862 euro»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Agosto 2019
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