Galliate Lombardo rende omaggio a Carlo Alberto Dalla Chiesa
Inaugurazione della Piazza dedicata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e del Cippo dedicato all’Arma dei Carabinieri
Inaugurazione della Piazza dedicata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e del Cippo dedicato all’Arma dei Carabinieri a Galliate Lombardo.
Il sindaco Angelo Bertagna sabato 9 novembre ha tenuto a battesimo la cerimonia con il Prefetto della Provincia di Varese, il Questore della Provincia di Varese, Il Colonnello della Guardia di Finanza, Il Colonnello dei Carabinieri, i sindaci, il parroco don Valter Sosio, i consiglieri comunali, i corpi di pubblica autorità, l’Associazione Nazionale dei Carabinieri della Sezione di Gazzada Schianno, la Fanfara del III Reggimento Carabinieri Lombardia e tanti bambini delle scuole del paese.
«Il momento di oggi vorrebbe essere, passatemi il termine, un ulteriore “seme” nella costruzione della nostra memoria, punto sul quale, come amministrazione comunale, teniamo molto: stiamo cercando dunque di favorire questi momenti di racconto collettivo – ha detto il primo cittadino di Galliate Lombardo -. L’anno scorso abbiamo ricordato la fine della prima guerra mondiale con le storie dei nostri concittadini caduti in guerra e lo scorso 26 gennaio abbiamo rivissuto la liberazione dei campi di concertamento con un Nostro concittadino deportato. Oggi, con questa inaugurazione, vorremmo ricordare un’altra pietra miliare del nostro Stato: l’Arma dei Carabinieri e in particolare il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, per continuare a non dimenticare lo spirito di servizio e dedizione quotidiana che ha lottato contro la mafia e contribuito a sconfiggere il terrorismo. Dalla Chiesa, oltre ad essere stato un “martire” dello stato italiano, fu un uomo, un padre, un soldato, un carabiniere, che ha sacrificato la sua intera vita completamente al servizio della pace. Infatti, sono note a tutti le sue battaglie contro la criminalità organizzata, che ha poi provocato la sua prematura scomparsa il 3 settembre 1982 a Palermo. Meno noto è il suo importante ruolo nella Resistenza contro l’invasore tedesco durante la guerra di occupazione nel 1943-1944 o il suo impegno nell’aiutare le popolazioni terremotate del Belice. Un impegno costante il suo, che travalica i suoi successi contro la criminalità e il dovere di “servitore” che si è posto come missione per assicurare un futuro migliore alle nuove generazioni. Ciò, senza nessuna retorica, ma consapevole come disse lui stesso che “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”. Vorrei terminare questo breve intervento, citando sua santità Papa Francesco, che durante la sua visita pastorale a Palermo, ricordando Don Pino Puglisi, disse: “Chi vive per sé non perde solo qualcosa, ma la vita intera; mentre chi si dona trova il senso della vita e vince”».
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