In ritardo a scuola a causa del treno: “Ora basta!”
Un genitore scrive alle Ferrovie Nord per i disservizi della tratta tra Gavirate e Laveno. In tre mesi accumulati ritardi sino a 200 minuti
Duecento minuti di ritardo da quando è iniziata la scuola. E non perché non è suonata la sveglia o ha perso il treno. È proprio quel treno che non passa o, quando lo fa, è in ritardo.
La situazione sta diventando davvero intollerabile, tant’è che il caso è stato sollevato a scuola e la dirigente ha scritto alle Ferrovie Nord.
La linea sotto accusa è la Laveno Milano ma, in particolare, è la tratta successiva a Varese, tra Gavirate e Laveno Mombello.
Sarà per il binario unico, che costringe a soste prolungate quando c’è un ritardo, sarà per lavori lungo la linea, sta di fatto che gli studenti, ma non solo, hanno deciso di denunciare pubblicamente la situazione.
In particolare, una madre è determinata a tenere viva l’attenzione: ha iniziato con una comunicazione ufficiale (una PEC) e ha coinvolto la dirigente del distaccamento di Laveno del liceo Sereni Luisa Patrizi.
Nella lettera si racconta:
«A seguito dell’ennesimo ritardo dei treni della tratta in oggetto, sono a presentare un formale reclamo, allego MODULO compilato da me, in quanto mio figlio è minorenne. Prende, o almeno dovrebbe prendere, da lunedì a sabato il treno delle ore 7:36 per recarsi a scuola, frequenta il primo anno del Liceo Sereni a Laveno.
Dall’inizio delle lezioni i ritardi sono stati frequenti e notevoli, allego schermata riassuntiva della situazione.
Forse non sapete che, perché un anno scolastico sia valido, non è possibile superare un certo numero di assenze e ritardi: mio figlio ha già 184’+1 ora d’assenza in meno di tre mesi a causa del Vostro disservizio.
A questi si aggiungono i ritardi del treno di ritorno (12:28-12:38 e 13:28-13:38) che non sono conteggiati dalla scuola ma che, come ovvio, creano molti disagi a tutta la famiglia, non solo al ragazzo. Molte volte infatti siamo stati costretti a recuperare i ragazzi utilizzando l’automobile sia al ritorno sia all’andata. L’ultima soppressione mercoledì’ scorso, infatti sono dovuta andare alla stazione di Cittiglio per riportare mio figlio a casa.I treni sono soppressi senza un apparente motivo su questa tratta e spesso anche il treno sostitutivo ha parecchio ritardo, non è più una situazione accettabile. Anche durante gli scioperi (ben due in breve tempo) la situazione è stata gestita in modo intollerabile senza garanzia nemmeno durante le fasce previste. Non c’è nemmeno il Vostro personale per poter chiedere informazioni in stazione, sono deserte, neanche a Laveno che è capolinea. Mio figlio è in possesso di un abbonamento mensile IO VIAGGIO IN PROVINCIA ma stiamo pagando per un servizio assolutamente inadeguato.
Faccio inoltre osservare che siamo residenti a Gavirate ma per poter rinnovare i titoli di viaggio dei miei tre figli sono costretta recarmi alla stazione di Varese, presentando l’autocertificazione ogni volta (usufruiamo dell’agevolazione IO VIAGGIO IN FAMIGLIA), perché non ci sono biglietterie aperte negli orari in cui i miei figli possono lasciarmi le tessere per caricare l’abbonamento.
Reclamo pertanto che il servizio pubblico sia garantito permettendo a mio figlio di raggiungere (è il solo mezzo utilizzabile per raggiungere Laveno a un’ora compatibile con l’inizio delle lezioni) la scuola in tempi ragionevoli rispettando gli orari previsti e dichiarati da Trenord.
Ritengo infatti che non solo il diritto alla mobilità ma anche quello all’istruzione siano lesi in questa situazione (come certamente sapete la scuola è dell’obbligo fino a 16 anni).Per questo ho deciso di rendere noto anche all’Istituto quanto sta succedendo, mettendo a conoscenza la Dirigente Scolastica e la Referente di Plesso, nella speranza che possano sollecitare anche loro una risoluzione definitiva del problema.
In questo momento noi genitori ci stiamo mobilitando perché la situazione non è più accettabile.Nella speranza che vi sia un evidente miglioramento già in breve tempo, porgo distinti saluti.
lettera firmata
Anche la dirigente del liceo, dunque, ha scritto alla società ferroviaria, denunciando i gravi problemi ( ritardi e soppressioni) che mettono a rischio l’anno degli studenti. Per evitare ripercussioni ai giovani incolpevoli, la scuola ha deciso di non conteggiare, tra le assenze, i ritardi legati a problemi del treno. Rimane, comunque, la perdita di ore di lezione: « Si chiede gentilmente di porre rimedio a tale criticità, ripristinando un servizio efficace e efficiente» scrive la dirigente.
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