“Ve la ricordate Silvia Romano?”. La gioia per l’ultimo post

Dal consigliere di Buguggiate Beppe Colombo un post al giorno per ricordare la giovane donna rapita esattamente un anno fa in Kenya

Silvia Romano

Non si è mai dimenticato, neppure un giorno, di Silvia Romano.

Beppe Colombo, consigliere di Buguggiate, per mesi ha pubblica un post sul suo profilo con l’hashtag #velaricordatesilviaromano?

Sabato 9 maggio la bella notizia della liberazione, accompagnata da un messaggio sul proprio profilo Facebook che merita di essere riportato per intero:

Eccoci. Oggi è il giorno che aspettavo da tempo per questo post. L’ultimo.

Ho iniziato a scrivere il 2 aprile 2019 quando la sua storia stava iniziando a sfumare nella mente dei più. Mi sono aggrappato a quel suo pezzo di vita con lo scopo di non farlo sfiorire nell’ indifferenza. Un impegno quotidiano che ha volte è stato reso pesante dalla paura della rassegnazione. Perché se dicessi che non ho mai pensato al triste epilogo della sua storia direi una grossissima, enorme balla.

Qualcuno mi ha spesso fatto notare che di “SilviaRomano” è tristemente pieno il mondo, che avrei dovuto dedicare i miei post ad ognuno di loro. Vero, ma allora perché Silvia Costanza Romano?

Spesso abbiamo bisogno di simboli attraverso i quali proiettare le nostre certezze, esorcizzare le nostre paure e Silvia è diventata questo mio simbolo. È stato quasi naturale perché il suo sorriso di speranza, i suoi occhi aggrappati alla vita erano uguali a quelli degli amici e delle amiche dei miei figli. Uguali a tutti i ragazzi che passati per casa mi hanno lasciato un pezzo del loro entusiasmo e della loro voglia di FARE.

Perché ogni giorno un post?

Immersi nel nostro quotidiano tendiamo a dare evidenza a fatti quando questi diventano notizia, per poi lasciarli cadere in fretta nel nonluogo dell’indifferenza. Perdere Silvia nell’oblio della consuetudine mi sembrava ingiusto ed irrispettoso nei confronti della sua Vita ed il mio pensiero giornaliero per lei mi sembrava il minimo, piccolo contributo per aiutarla a tornare libera.

O forse più semplicemente è stato un gesto dettato da un più semplice e basso egoismo: aggrappandomi alla quotidianità di questi post cercavo di convincermi che il mondo in cui sono proiettato si cura di me, sono un suo cittadino e non mi abbandona, mai.

Perché il nostro individualismo più sfrenato (Not in my back yard….o….cazzocene di italica traduzione) trovava in Silvia Costanza Romano il suo contraltare più nobile e alto, la sua nemesi storica.

In un paese di sceriffi della mascherina e di paladini dello scontrino del Lotto questi piccoli gesti ci fanno aggrappare ad ideali di livello superiore, cercando il desiderio di essere qualcosa di più alto. Illudendoci di essere tanti piccoli Silvia.

Oggi abbiamo avuto la certezza che non siamo poi così male, che qualcuno che si occupa di noi esiste, magari senza tanto clamore, ma esiste

Oggi abbiamo avuta la certezza che il nostro tanto bistrattato Stato si sforza di non lasciare mai indietro nessuno, in ogni situazione

Oggi corriamo tutti ad abbracciarla, proiettandoci sulla scaletta dell’aereo che l’ha riportata a casa.

Oggi ci siamo riusciti.

Grazie

#SilviaRomanoèLibera

#velasietericordataSilviaRomano!

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Maggio 2020
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