Rientra l’emergenza “positivi” tra gli agenti della locale di Gavirate

Il tampone è negativo in 5 casi mentre il sesto è dubbio. Sulla vicenda, però, il consigliere Cassani attacca il Sindaco che replica: “ Basta allarmismi"

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Sono risultati negativi 5 dei sei agenti di polizia locale di Gavirate risultati positivi al test sierologico. L’esito del sesto è dubbio.
Rientra così l’emergenza che ha colpito il corpo di polizia locale che per alcuni giorni non ha potuto assicurare i doppi turni a causa dell’isolamento in cui erano costretti i dipendenti, sottoposti a test come prevede l’indicazione regionale.

Ma se da una parte rientra l’emergenza, dall’altra si apre un nuovo scontro tra il consigliere d’opposizione Francesco Cassani e la giunta del sindaco Alberio.

Cassani, in una lunga nota, ripercorre le fasi dell’ipotetica diffusione del virus tra gli agenti della locale e accusa l’amministrazione di non essersi attivata con adeguata efficacia: « Quando la sera del 18 giugno ho letto la notizia della positività al test sierologico per il COVID-19 di agenti della Polizia Locale di Gavirate non sono rimasto sorpreso. Me lo aspettavo. Era la logica evoluzione di una situazione già di mia conoscenza:

Il consigliere ricorda i giorni di metà marzo quando alcuni dipendenti comunali gli riferivano che vari agenti della P.L. erano affetti da infezioni delle vie aeree sospette. Alla fine di febbraio era morto, per coronavirus, l’anziano padre di un agente della Polizia Locale: « L’agente stesso rientrato in servizio riferiva ai colleghi febbricola ed astemia e tossiva continuamente – afferma Cassani – Dopo tre o quattro giorni di lavoro lo stesso agente si assentava per malattia. In quei giorni anche altri agenti si assentavano per malattia. Il 9 marzo un agente della P.L. rientrato dalle ferie, verificata la situazione, avvisava opportunamente il sindaco di Gavirate dell’accaduto».

Nonostante queste assenze, la situazione a Gavirate continua ad apparire tranquilla: « L’8 marzo la regione Lombardia veniva dichiarata zona rossa. Nonostante questo il sindaco l’11 marzo convocava un consiglio comunale a porte aperte. Ricordo che al consiglio era presente un agente  molto preoccupato, in quanto aveva trascorso numerose ore in auto per lavoro con l’agente il cui padre era deceduto per coronavirus».

Cassani decide allora di scrivere alle autorità: « Il giorno 16 marzo inviavo alla Dott.ssa  dell’ATS e p.c. al Prefetto di Varese una PEC riguardante la situazione sanitaria di alcuni dipendenti del Comune di Gavirate. La situazione era talmente allarmante e chiara che nel giro di due ore la collega, che ringrazio ancora, trasmetteva la mia mail per competenza ai colleghi dell’Unità di Crisi per il coronavirus, invitandoli a telefonarmi».

Il consigliere d’opposizione accusa il sindaco per la gestione dell’epidemia: « Tutti si chiedono perché non sono state prese le dovute precauzioni. Adesso capisco perché in questi mesi, frequentando saltuariamente gli uffici comunali, le misure di protezione adottate dagli agenti della P.L. non erano
omogenee. Ho visto gente bardata di tutto punto tipo missione lunare, agenti con guanti, agenti senza guanti, agenti con mascherina, agenti senza mascherina. Tutte le volte che sono entrato in Comune in questi mesi, nessuno mi ha controllato la temperatura. Per prevenire il diffondersi del contagio, sarebbe stato sufficiente, già a marzo, controllare quotidianamente la temperatura a tutti i dipendenti. Non sapremo mai quante persone gli agenti della P.L. hanno involontariamente infettato nel loro quotidiano lavoro con il pubblico.
Ci sono delle responsabilità? Non lo so, non spetta a me dirlo. So solo che in quanto pubblico ufficiale non posso far altro che segnalare quanto di mia conoscenza alla magistratura, alla quale spetta di decidere in tal senso».

Non entra nel merito delle vicende e dell’attacco politico il Sindaco Silvana Alberio: « Voglio solo chiarire che non c’è alcun motivo per creare allarme. A Gavirate non ci sono situazioni di emergenza. I dipendenti sono stati sottoposti a test sierologico in base ai protocolli e alle indicazioni regionali. Abbiamo chiarito la situazione. Assicuro, inoltre, che abbiamo attuato sin dall’inizio tutte le misure previste,  predisposto i protocolli di sicurezza, fornendo i presidi di sicurezza e controllando la temperatura. Piantiamola di fare inutili allarmismi. Se il dibattito politico da parte dell’opposizione deve usare questi sistemi, stiamo attraversando davvero un momento brutto».

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Pubblicato il 22 Giugno 2020
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