Autostrade conferma: riapre il cantiere sul cavalcavia Gazzada-Brunello
A comunicarlo la "Direzione di Tronco di Milano di Autostrade per l'Italia": in ritardo di una settimana sui tempi previsti, i lavori partiranno la prima settimana di agosto e termineranno a settembre
I lavori sul cavalcavia di Brunello partiranno la prossima settimana, quindi i primi giorni di agosto. A confermarlo la “Direzione di Tronco di Milano di Autostrade per l’Italia” che aveva annunciato la ripresa del cantiere, fermo da mesi, nel periodo estivo, quando è prevista una diminuzione del traffico. A settembre l’opera dovrebbe essere, finalmente, conclusa. Nella prima fase le attività procederanno senza rimodulazioni della viabilità attuale.
Il cavalcavia di Brunello è un punto “nodale” della viabilità perché oltre a mettere in comunicazione due paesi, Brunello, appunto, e Gazzada Schianno, è strada di passaggio per i lavoratori che ogni mattina frequentano l’area industriale, da una parte e dall’altra del cavalcavia.
Quello che è accaduto in questi mesi ormai è noto: quello tra Gazzada e Brunello doveva essere l’ultimo cavalcavia tra quelli interessati dai lavori di rifacimento delle barriere di sicurezza commissionati dalla Provincia di Varese. Ma alcune rilevazioni fatte avevano messo in luce un problema ben più grave: una trave, ritenuta un componente strutturale del ponte, era stata trovata in una posizione non conforme.
Un problema, secondo le prime rilevazioni ingegneristiche, sorte dopo il passaggio di un trasporto eccezionale. A quel punto i Comuni interessati, Gazzada Schianno e Brunello, e la Provincia hanno “passato la palla” ad Autostrade per l’Italia. Intanto i mesi sono trascorsi e sul ponte nessuno è più intervenuto. Nessun disagio durante il lockdown ma ora che tutte le attività industriali attorno a quell’area sono ripartite, il problema delle code si è riproposto.
Cavalcavia Gazzada-Brunello, i lavori ripartono a fine luglio
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Sono passati anni e anni ancora, non è il ponte di Londra o chissà quale opera, è un misero ponticello che andava riparato in 3 mesi al massimo, da questo esempio vediamo come funziona il paese. Come al solito avevo ben detto su i tempi, non sarebbe stato pronto e ci sarebbero stati ancora ritardi. Questi passato il tempo a passarsi la palla, e noi in coda, ci vorrebbero degli arresti, misure cautelari per il procurato disagio alla popolazione e alle strutture produttive e infine multe e penalizzazioni sullo stipendio e carriera alle persone coinvolte. In un paese sano avrebbero trovato un accordo e fatto subito la riparazione, ma questo come sappiamo “non è”. Bene attendiamo settembre, vediamo se finalmente viene ripristinato, ho qualche dubbio, vuoi vedere che andiamo a novembre?