Martignoni: “Divisi si perde, la Lega rifletta sui personalismi che non vanno da nessuna parte”
De Bernardi Martignoni, alfiere di Fratelli d’Italia nella zona di Gallarate, guarda a luci e ombre del risultato elettorale: il partito cresce, ma le divisioni nel centrodestra regalano agli avversari Somma e soprattutto Luino
«Auspico per il bene del centrodestra che nel 2021 si riesca a correre uniti. Il personalismo di alcune prese di posizione non porta da nessuna parte. Anzi: porta alla sconfitta». La sintesi è di Giuseppe De Bernardi Martignoni, alfiere di Fratelli d’Italia nella zona di Gallarate.
In questo territorio Fratelli d’Italia è confluita nelle liste di centrodestra unito (a Casorate) ma come a Luino ha anche affrontato una sfida solitaria, a Somma Lombardo, con Manuela Scidurlo.
«In provincia cresciamo, grazie a Giorgia Meloni ma anche grazie a candidati credibili e conosciuti. A Casorate Sempione il nostro candidato ha ottenuto sessanta preferenze e ha contribuito alla vittoria schiacciante del centrodestra con Dimitri Cassani» rivendica Martignoni, soddisfatto nonostante FdI non entri in consiglio comunale.
«A Somma siamo al 9%, ci avviciniamo alla media provinciale, il risultato di Manuela Scidurlo è importante. C’è stato un buon gioco di quadra non solo a livello locale ma anche provinciale e avremo una rappresentanza in consiglio comunale. A Saronno, dove siamo rimasti in coalizione nonostante quel che è successo a Luino e Somma, abbiamo raddoppiato e più i voti rispetto al 2015» (allora presero il 2,6%, oggi dovrebbero superare il 6%).
“Risultato sotto le aspettative, nulla da recriminare. Qualcun altro avrà rimorsi di coscienza”
Certo, a Somma come a Luino rimane il dato secco della sconfitta del centrodestra diviso. «Abbiamo perso, ma non per colpa nostra», ribadisce De Bernardi Martignoni. «A Luino abbiamo dato tutto quel che si poteva dare: non è una colpa di FdI, è la Lega che ha voluto rompere facendo saltare gli accordi. Faccio poi notare che le preferenze personali di Pellicini sono seconde solo a Compagnoni». E sopravanzano invece Casali, lo sfidante della Lega con cui i toni (assai più che a Somma) sono stati aspri.
Pellicini: “La colpa della sconfitta a Luino è solo della Lega”
«Ora guardiamo al 2021»: Martignoni mette subito sul piatto il tema. Se quello del 2020 è stato un “giro” elettorale anomalo (causa Covid) le sfide a Gallarate, Varese e Busto Arsizio sono il piatto forte. «A Gallarate lavoriamo già per creare una lista forte e credibile: auspico per il bene del centrodestra che si riesca qui a correre uniti. Il rischio lo vediamo oggi: il personalismo di alcune prese di posizione non porta da nessuna parte». Un avvertimento alla Lega: si può fare un centrodestra unito, ma solo se non ci saranno fughe in avanti. Luino e Somma insegnano.
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