Un nuovo “vestito” per il teatro di Varese. De Sanctis: “Una ricchezza per Varese”

Il teatro Apollonio ha un nuovo proprietario che nei prossimi mesi inizierà un lavoro di ristrutturazione per ampliare gli spazi. "Vogliamo sia un luogo da vivere dal mattino alla sera". E in riferimento al Politeama: "Due teatri possono convivere"

Cristiano De Andrè in concerto al Teatro Apollonio

«Vi stupiremo». Il Teatro Apollonio di Varese ha un nuovo proprietario e le novità messe in campo sono già moltissime, a partire dai lavori di ristrutturazione e abbellimento che verranno realizzati sulla struttura di Piazza Repubblica.

A poche ora dalla firma che ufficializza il passaggio di proprietà, Alessandro De Luigi dalla Ad Management S.r.l. spiega che c’è tanta voglia di ripartire. «Varese è una città viva che ha sempre accolto con entusiasmo le nostre proposte culturali. Per questo ho deciso di affrontare anche questa nuova strada». De Luigi collabora con il teatro varesino da tre anni, da quando ha preso in gestione il cartellone degli spettacoli. «Abbiamo fatto un bel lavoro, mi spiaceva non proseguire e ho deciso di acquistarlo». Con il piglio tipico dei toscani, De Luigi sta quindi progettando i passi che porteranno alla riapertura della struttura di Piazza Repubblica, prevista per ottobre. «Con il nostro architetto (di cui tiene segreto il nome) abbiamo realizzato un lavoro molto bello, credo che in molti si stupiranno nel vederlo».

L’idea è quella di realizzare una vetrata su Piazza Repubblica, raddoppiare gli spazi nel foyer, da 300 a 600 mq, inserire un bar con un bancone di nove metri, uno spazio per il coworking, abbellire gli spazi esterni ed interni. Quello che per tutti è il “teatro tenda” vuole quindi essere trasformato in un luogo diverso. «Avrà un volto più europeo», sottolinea Filippo De Sanctis, confermato alla direzione. «Ci piacerebbe far vivere questo luogo dal mattino fino alla sera e per tutto l’anno. Inoltre, la nuova disposizione degli spazi permetterà di fare corsi di teatro e molte altre attività».

Un luogo dunque, che vuole inserirsi nel contesto dell’appena rinnovata Piazza Repubblica, ma sopratutto in quello culturale. «La speranza è questa struttura non venga condannata tra 36 mesi, ma che possa continuare a vivere», spiega De Sanctis riferendosi al progetto del comune di Varese che vorrebbe chiudere il teatro, una volta aperto il Teatro Politeama. «L’appello è che rimangano entrambi i teatri. Varese ha la possibilità di sostenere due luoghi di cultura come succede in molte altre province». Bergamo, Mantova, Brescia, ma anche la vicina Gallarate, Busto Arsizio, Legnano sono esempi citati per fare l’esempio di altri luoghi dove ci sono più teatri. «Oggi pomeriggio il Comune prenderà una decisione sul Politeama. Questo a noi va benissimo, ma siamo preoccupati del fatto che la vita di uno sia la causa di morte dell’altro. Entrambi possono avere un futuro».

De Sanctis spiega inoltre che sono strutture con caratteristiche diverse, per tipologia, numero di posti (il Teatro di Varese ne ha 1200, il Politeama 800) e che potrebbero accogliere pubblico e spettacoli differenti. Nel frattempo si pensa al prossimo autunno, quando i lavori di ristrutturazione del teatro di Varese saranno conclusi e prenderà il via la nuova stagione, recuperando anche gli spettacoli rimandati a causa delle restrizioni anticovid.

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Adelia Brigo
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Pubblicato il 13 Maggio 2021
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