I due presunti stupratori di Venegono restano in carcere
Interrogati dal giudice per le indagini preliminari hanno risposto alle domande ma non avrebbero fatto ammissioni. Il 27enne avrebbe negato ogni suo coinvolgimento ma una delle vittime lo avrebbe riconosciuto

Rimarrannno in carcere il 21enne Anthony Fusi Mantegazza ed il 27enne marocchino Hamza Elayar, accusati di violenza sessuale nei confronti di due ragazze, una sul treno Milano-Varese e l’altra all’interno della sala d’aspetto della stazione di Venegono, nella serata di venerdì. Entrambi erano stati arrestati a Saronno dai Carabinieri, intervenuti su segnalazione di una festa privata troppo rumorosa alla quale avevano preso parte anche i due indagati.
Violenza sessuale a bordo del treno e in stazione, ricercati due uomini
Entrambi sono stati interrogati questa mattina dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Busto Arsizio Luisa Bovitutti ed entrambi hanno risposto alle domande. Il 21enne italiano, difeso dall’avvocato Monica Andreetti, avrebbe solo parzialmente confermato quanto detto al magistrato che ne ha disposto il fermo iniziale, sostenendo di non aver preso parte all’azione. Il giovane è apparso spaventato, confuso e disorientato di fronte alle accuse.
Anche Hamza Elayar ha risposto alle domande del giudice e avrebbe negato ogni addebito nonostante sia stato riconosciuto dalla seconda vittima, quella violentata in stazione a Venegono, per diversi particolari del viso che lo rendono facilmente identificabile. Per tutti e due le porte del carcere rimarranno chiuse in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini da parte del sostituto procuratore di Varese Lorenzo Della Palma, titolare del fascicolo.
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