Volontariato in Croce rossa: “Ecco perché ho continuato dopo il servizio civile a Luino”

Martina racconta perché alla fine del suo percorso ha deciso di continuare a indossare la divisa: "Verrete ripagati da emozioni difficili da trovare nella vita quotidiana". Posti ancora disponibili per Servizio Civile in CRI a Luino

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Il volontariato sotto l’assedio della mancanza di valori, e dei “pericoli“ in senso lato, concetto aggravato dalla pandemia e dai tanti rischi di cui la mente umana su nutre. Invece questo è il momento in cui mettersi in gioco.

Diverse le associazioni sul territorio di Luino che ne risentono, altre che nonostante questo continuano a “combattere” l’allontanamento dei giovani, come la Croce Rossa Luino e Valli, caratterizzata da sempre da un grande ricambio generazionale.

«Abbiamo fatto anni ad essere il principale attrattore di giovani sul territorio con una proposta sana nel contesto del volontariato sociale. Anni fondamentali per la crescita della nostra realtà – commenta Pierfrancesco Buchi, Presidente della Croce Rossa di Luino e Valli – Il Covid però ha ridotto sensibilmente la partecipazione delle giovani generazioni. Se da un lato ha favorito una maggiore attenzione verso le nostre attività da parte degli adulti, dall’altro lato i giovani si sono allontanati dall’impegno attivo. È nostro impegno invertire la rotta e tornare a rimotivare i ragazzi in una maggiore consapevolezza del ruolo che possono giocare nella società. Siamo fiduciosi nel futuro».

Quest’anno per il Servizio Civile in Croce Rossa, infatti, visto l’impegno della realtà e un secondo progetto finanziato dal Ministero, i posti disponibili sono 10.

Una buona opportunità per i giovani, e di questo siamo andati a parlare con Martina Zanini.

Martina è una delle ragazze che lo scorso anno ha deciso di intraprendere Servizio Civile all’interno della Cri di Luino, e che ha raccontato alla comunità la sua giornata tipo QUI. A quasi un anno di distanza, siamo tornati da lei per chiederle cosa le avesse lasciato questo percorso e perché altri giovani avrebbero dovuto intraprenderlo.

Martina, cosa ti ha insegnato questa esperienza? 

«E’ stata un’esperienza formativa e personale molto importante, motivo per cui ho voluto continuare il mio percorso all’interno di questa realtà come volontaria. Il mondo Cri è particolare, è ricco di tante cose. Con i mie compagni di Servizio Civile ho stretto un forte legame di amicizia e internamente alla Cri è come se avessi trovato una forte famiglia, un’altra costola, un altro organo importante, che nei momenti difficili c’è sempre stata. C’è stata quando volevo confrontarmi sul lavoro, quando non sapevo come comportarmi in alcune situazione e anche quando ho passato dei periodi difficili».

Quali credi siano i motivi per cui i giovani non vogliono approcciarsi alle realtà di Servizio Civile? 

«Secondo me paura di mettersi in gioco, in tutti i sensi. Di informarsi, di capire le condizioni e le opportunità che si possono creare. Senza sapere che in realtà per un loro accrescimento personale e lavorativo, oltre ad essere ripagati in denaro, grazie al rimborso spese, verranno ripagati da emozioni difficili da trovare nella vita quotidiana. Come il signore anziano che ti racconta la sua vita mentre siete in auto per un suo trasporto, o il sorriso di una signora quando ti ringrazia con il cuore. Ecco, secondo me è perché non si pongono le domande adatte, non si mettono in discussione»

Quali domande ti sei posta tu prima di iniziare?

«Quali sono le motivazioni per cui non farlo? Quale riscontro, non solo economico ma anche personale, posso avere? Ho delle complicazioni per cui non dovrei farlo? No, e ho iniziato. Mi spaventava? Si perché era una nuova esperienza,  ma era quella “paura” che ti stimola, che ti spinge a voler conoscere cose e circostanze nuove. Non fatevi spaventare, le cose nuove fanno crescere. Cercate di essere curiosi, di voler sapere le cose in modo ancora più approfondito. Questo percorso vi prepara all’imprevisto e al cambiamento. E non preoccupatevi, come vi dicevo la Cri è una grande famiglia, c’è un grande gruppo di ascolto, c’è confronto, sempre. Per qualunque cosa abbiate bisogno, c’è gente che capisce quello che fai. E soprattutto, non importa se non volete fare i medici o gli infermieri da grandi, io faccio arte nella vita e qui ho comunque trovato la mia dimensione»

Con quale immagine descriveresti la Croce Rossa di Luino? 

«In tutte le festività felici: pranzo di Natale, pasqua, carnevale. Così tutti i giorni, in famiglia».

Qui tutte le informazioni per iscriversi: Servizio Civile in Croce Rossa Luino e Valli

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Pubblicato il 25 Febbraio 2022
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