La prima apertura 2024 del rifugio antiaerei di Varese è nella sera del falò di Sant’Antonio
La manifestazione come ogni anno avrà luogo in Piazza della Motta, richiamando sul posto migliaia di visitatori che, con l’occasione, potranno anche accedere al bunker sotterraneo ubicato a poche decine di metri di distanza

La prima apertura del 2024 per il rifugio antiaerei di Varese si svolgerà nella serata di martedì 16 gennaio, in concomitanza con il Falò di Sant’Antonio.
La manifestazione come ogni anno avrà luogo in Piazza della Motta, richiamando sul posto migliaia di visitatori che, con l’occasione, potranno anche accedere al bunker sotterraneo ubicato a poche decine di metri di distanza, in fondo a via Lonati, di fronte al parcheggio ACI.
Il Gruppo Speleologico Prealpino, che ne gestisce le aperture, ha infatti pianificato 6 visite guidate della durata di mezz’ora ognuna a partire dalle 20, offrendo così a molti l’opportunità di riscoprire un angolo di storia varesina.
Questi siti di alto interesse storico vengono aperti al pubblico soltanto poche giornate durante l’anno, e in questo caso non occorre neppure la prenotazione; basterà presentarsi all’ingresso ed unirsi ad uno dei vari gruppetti che varcheranno la soglia del bunker con ingresso a offerta libera.
UN RIFUGIO ANTIAEREI SOTTO I GIARDINI ESTENSI
Non sono ancora in molti a sapere che nel sottosuolo dei Giardini Estensi si trova uno dei più interessanti e ben conservati rifugi antiaerei della seconda Guerra Mondiale. Fu il primo di una decina realizzati sotto Varese, costruito in tutta fretta tra l’ottobre 1943 e i primi mesi del ‘44. Si tratta prevalentemente di un tunnel in cemento armato della lunghezza di oltre 140 metri e dotato di due ingressi principali, il primo ubicato in via Lonati, di fronte al parcheggio ACI, mentre il secondo si trova in via Copelli.
Il tunnel principale è alto poco più di due metri e largo tre, con due lunghe file di panche sui lati della galleria che potevano ospitare sino a 600 persone, le quali affluivano attraverso i due ingressi principali dotati di pesanti porte in cemento, oltre ad un’uscita di sicurezza raggiungibile risalendo per una quindicina di metri una scala a chiocciola, sino a sbucare nella zona superiore dei Giardini Estensi.
Là sotto la cittadinanza si precipitava ogni qualvolta suonava l’allarme: Varese venne infatti bombardata varie volte, soprattutto verso la fine del ‘44, quando le famose “fortezze volanti” degli alleati colpirono gli stabilimenti dell’Aermacchi, seminando morte e distruzione su gran parte della città.
LA RIAPERTURA AL PUBBLICO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE TRA AMMINISTRAZIONE COMUNALE E GRUPPO SPELEOLOGICO PREALPINO
«Grazie alla fattiva collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Varese e il Gruppo Speleologico Prealpino si è finalmente potuto realizzare un progetto per il recupero e la valorizzazione di questo importante sito, iniziativa strutturata in due differenti fasi – Spiega la nota del gruppo speleologico – La prima attraverso operazioni di bonifica del bunker, ovvero un duro e pesantissimo lavoro per rimuovere materiali e attrezzature depositate all’interno delle gallerie, la pulizia delle pavimentazioni e delle scale verso l’uscita di sicurezza e l’abbattimento di opere murarie interne realizzate nel dopoguerra, rendendo il percorso più agevole e, finalmente, nella primavera del 2011, l’apertura ufficiale al pubblico, una cerimonia svoltasi alla presenza di numerose Autorità tra le quali il sindaco di Varese».
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