Varese chiede al governo di proteggere i lavoratori Beko: mozione urgente in consiglio comunale

La mozione di Davide Galimberti sulla crisi Beko sarà discussa in consiglio comunale venerdì 15 novembre

Beko Europe

Il sindaco di Varese, Davide Galimberti, ha presentato una mozione urgente che sottoporrà al Consiglio Comunale di venerdì 15 novembre, incentrata sulla situazione dello stabilimento Beko Europe a Cassinetta di Biandronno. Questo sito produttivo, erede della storica Ignis di Giovanni Borghi e poi di Whirlpool, rappresenta un pilastro del tessuto economico e produttivo varesino, impiegando circa 2200 lavoratori e generando un fatturato annuale di circa 500 milioni di euro.

«La storia produttiva e industriale della provincia di Varese è fortemente legata a una straordinaria visione di Giovanni Borghi e alla presenza degli storici stabilimenti della Ignis – spiega la mozione – Gli stabilimenti di Cassinetta e il sito di Comerio hanno contraddistinto il tessuto economico e produttivo della provincia di Varese e dell’intero Paese. In questi luoghi di lavoro sono nati prodotti straordinari che hanno e continuano a determinare la storia del settore degli elettrodomestici; sono cresciute professionalità, esperienze sociali, politiche e sindacali. Grazie a questa presenza industriale sono sorte aziende medio-piccole che formano parte della cultura imprenditoriale della nostra provincia».

Il sindaco ricorda inoltre: «La significativa destabilizzazione che il territorio ha vissuto quasi 10 anni fa, quando Whirlpool decise il trasferimento da Comerio a Rho-Pero dell’headquarter (600 persone di 28 nazionalità diverse). Tale scelta portò molti (soprattutto donne) a dare le dimissioni e ad abbandonare l’azienda».

Allo stabilimento è legato anche il grande successo sportivo del basket, ciclismo, calcio e non solo del territorio: «Grazie alla presenza e all’impegno nel settore sportivo della Ignis e poi Whirlpool, si è ottenuta una grande promozione della vocazione sportiva della nostra provincia, riconosciuta in tutto il mondo e che oggi le istituzioni e le imprese continuano a portare avanti e promuovere».

Il passaggio da Whirlpool a Beko ha da subito aperto interrogativi sul futuro della presenza del settore nella provincia, e le ultime notizie in ordine alla chiusura di alcune linee e alla riduzione degli occupati stanno generando forti preoccupazioni tra lavoratori, aziende dell’indotto, famiglie, governo e istituzioni locali: «Per i dipendenti, le loro famiglie, i fornitori e tutto l’indotto, la chiusura o la riduzione della produzione rappresenta una minaccia diretta alla stabilità economica e personale di migliaia di persone».

La mozione sottolinea come «Storia, tradizione, competenze e lavoro siano le radici del tessuto economico della nostra provincia e lo stabilimento di Cassinetta, con i suoi 2200 dipendenti, un fatturato di 500 milioni di euro e un’esportazione del 70% dei prodotti realizzati, e con un significativo indotto che ricade su tutti i territori limitrofi (Ternate, Gavirate, Cocquio, Travedona, Besozzo, Varese in particolare), sia un patrimonio che non può andare disperso».

Il sito produttivo di Cassinetta, come spiega Galimberti: «È una realtà unica che garantisce occupazione e si sostiene assicurando sinergie ed efficienza proprio grazie alla sua dimensione e ai volumi delle sue produzioni nelle fabbriche di frigoriferi, forni e microonde» e «qualsiasi riduzione di capacità produttiva sarebbe un pericolo per l’intera esistenza di Cassinetta e della produzione del settore in provincia di Varese».

Per questo la mozione chiede di «costruire un’ampia alleanza con le istituzioni locali, le forze sociali e politiche affinché si possa trovare una adeguata mediazione tra le necessità del territorio e le esigenze di Beko Europe, promuovendo un dialogo tra il Governo Nazionale e la proprietà, cercando soluzioni che salvaguardino i lavoratori e pongano prospettive di stabilità per le tre fabbriche di Cassinetta e l’indotto».

Infine, la mozione impegna la giunta del Comune di Varese a farsi portavoce con il Governo affinché «Vengano preservati tutti i posti di lavoro, il tessuto economico e produttivo e il grande indotto derivato dallo stabilimento; vengano mantenuti i volumi delle produzioni nelle fabbriche di frigoriferi, forni e microonde di Cassinetta; si valuti la possibilità di realizzare una ZES, Zona Economica Speciale dedicata al nostro territorio e alle industrie che qui lavorano, favorendo quindi una giusta competitività territoriale; e si valuti la possibilità di introdurre forti incentivi sui frigoriferi, di cui l’Italia e la provincia di Varese sono grandi produttrici, nonché sui costi energetici dei distretti produttivi, applicando riduzioni sui costi energetici degli stabilimenti produttivi».

Nel consiglio comunale verranno anche ascoltate le organizzazioni sindacali di CGIL, CISL e UIL che stanno conducendo la trattativa con Beko Europe, insieme a Confindustria Varese.

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Pubblicato il 12 Novembre 2024
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