Omicidi in corsia, destini separati per Taroni e Cazzaniga
L'infermiera ha deciso il rito abbreviato insieme ad un infermiere e tre medici accusati di omesso controllo. Il medico anestesista andrà a dibattimento con altri medici e dirigenti tra i quali anche Nicola Scoppetta, accusato anche di favoreggiamento

Si chiude oggi la fase preliminare per il processo agli amanti assassini dell’ospedale di Saronno e ai medici, infermieri e dirigenti accusati a vario titolo di omesso controllo e favoreggiamento. Destini separati per i due imputati principali: Laura Taroni ha scelto il rito abbreviato mentre Leonardo Cazzaniga il dibattimento.
Nell’udienza di questa mattina, martedì, il giudice Sara Cipolla ha deciso di accogliere le richieste di giudizio abbreviato per l’infermiera Laura Taroni (accusata degli omicidi del marito Massimo Guerra, della madre Maria Rita Clerici e del suocero Luciano Guerra in concorso con Leonardo Cazzaniga), per due dei componenti della commissione interna che indagò (senza prendere provvedimenti) sul comportamento professionale di Cazzaniga l’anestesista Fabrizio Frattini, l’infermiere Claudio Borgio, per i medici Daniele Sironi, Giancarlo Favia. La dottoressa Simona Sangion ha invece chiesto il patteggiamento mentre per Elensa Soldavini è stata proposta la messa alla prova ai Servizi Sociali. Il 26 febbraio il giudice emetterà la sentenza.
Gli altri medici componenti della commissione interna e cioè il medico legale Maria Luisa Pennuto, il primario del Pronto Soccorso Nicola Scoppetta (accusato anche di favoreggiamento) e il direttore di Presidio Paolo Valentini, hanno scelto il dibattimento così come Leonardo Cazzaniga (accusato delle morti nella famiglia di Laura Taroni e della morte di 9 pazienti in ospedale), l’oncologo Giuseppe Di Lucca e il dirigente sanitario dell’azienda ospedaliera Roberto Cosentina. Per loro ci sarà ancora un’udienza il 22 gennaio nel corso della quale parleranno le difese, prima della decisione sul rinvio a giudizio.
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