Cna: «La legge anticrisi si è dimenticata gli incentivi per il Gpl»

La denuncia è di CNA Servizi alla Comunità - Autoriparazione, che ha puntato il dito sulla confusione che si è venuta a creare con la conversione in legge del cosiddetto decreto anticrisi nel settore delle trasformazioni di autoveicoli a Gpl e metano

La legge che deriva dal cosiddetto "pacchetto anticrisi" si è dimenticata gli incentivi del Gpl promessi: la denuncia è di CNA Servizi alla Comunità – Autoriparazione, che ha puntato il dito sulla confusione che si è venuta a creare con la conversione in legge del cosiddetto decreto anticrisi (DL 5/09) nel settore delle trasformazioni di autoveicoli a Gpl e metano. 

Con il “decreto anticrisi” infatti l’incentivo per la trasformazione a gas degli autoveicoli era stato aumentato ed esteso a tutti i mezzi, a prescindere dalla classificazione Euro. «Aziende del settore e cittadini avevano accolto con favore l’innalzamento degli importi dei contributi: da 350 a 500 euro per la trasformazione a Gpl e da 500 a 650 euro per quella a metano: un provvedimento che aveva fatto aumentare il trend delle trasformazioni a gas, a beneficio dell’ambiente e dell’economia nazionale – racconta la nota di CNA – Dal 12 aprile, con l’entrata in vigore della legge che converte tale decreto, lo scenario viene sconvolto: rimangono i contributi di 500 e 650 euro, ma solo per gli Euro 0, 1 e 2, mentre calano a 350 e 500 per Euro 3, 4 e 5. A conferma dell’ammissione dell’errore ormai fatto, il Governo ha accolto come raccomandazione un ordine del giorno che impegnava il Governo stesso a provvedere alla modifica quanto prima».

La riduzione degli incentivi, di fatto avvenuta con l’approvazione della legge 33/2009, e la confusione nella “gestione dell’errore” che si è creata subito dopo, hanno provocato un crollo delle prenotazioni degli incentivi superiore al 50% oltre a generare gravi problemi fiscali e procedurali per le imprese che hanno installato gli impianti con gli incentivi aumentati.

L’aumento degli incentivi avvicinava inoltre due forme di incentivazione: il veicolo nuovo a gas (1.500 € per il Gpl e 2.000 € per il metano, dati ai concessionari auto che – oltretutto – li pubblicizzano come propri omaggi agli automobilisti ) e veicolo trasformato in post vendita (500 € GPL e 650 € il metano per auto euro 0,1,2 e 350 e 500 € per auto euro 3,4,5): torna quindi una maggiore penalizzazione per il mercato delle trasformazioni nel post-vendita, che è quello che interessa il maggior numero di famiglie che intendono risparmiare sui consumi e dare una mano all’ambiente, senza per questo essere costretti a comprare una macchina nuova.

«Solo il mercato dell’installazione degli impianti GPL e metano significa oltre 6.000 imprese artigiane e PMI, per circa 20.000 addetti. Il crollo delle trasformazioni (al momento del 50%, che coinvolge circa 40mila famiglie che avevano optato per il GPL o metano) dovuto alla situazione venutasi a creare con l’approvazione della legge 33/2009 provocherà una grave crisi del settore (officine di installazione impegnate nella trasformazione dei veicoli, ma anche rivenditori di kit per la conversione) – spiega Leonardo Dall’Oglio responsabile varesino di CNA Servizi alla Comunità/Autoriparazione – Varese chiede al Governo un intervento immediato che ripristini la situazione come prima della legge 33/09, per evitare che la situazione di aziende già in difficoltà precipiti. Anche perchè a Varese, dove il parco auto è recente l’impatto potrebbe anche essere peggiore».

 

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Pubblicato il 30 Aprile 2009
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