Giro e Varese, cent’anni di storia

Luigi Ganna di Induno fu il primo vincitore nel 1909, Binda conquistò cinque maglie rosa e 41 tappe. E per tredici volte la nostra provincia ha ospitato i traguardi di giornata

Il 92° Giro d’Italia è da tutti celebrato come quello "del Centenario", non per un abbaglio collettivo ma perché proprio un secolo fa prese il via un’epopea che ha saputo infiammare e insaporire come poche altre la storia sportiva e sociale del nostro Paese.
Una vicenda intrecciata però strettamente anche con Varese e il suo territorio: la "provincia con i pedali" è stata la culla di tanti campioni che hanno vinto tappe e vestito le maglie simbolo dei primati, da quella rosa a quella verde e altre ancora. E le città della provincia hanno spesso ospitato arrivi di tappa, l’ultimo dei quali lo scorso anno quando nel capoluogo vinse il tedesco Jens Voigt.

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QUATTRO VARESINI IN ROSA – Diversi atleti nostrani hanno vestito il simbolo del primato e in quattro lo hanno portato fino alla fine del Giro, entrando a far parte dell’albo d’oro. Come molti sanno il primo vincitore in assoluto era proprio di Induno Olona, il mitico "Luisòn Ganna" che nel 1909 conquistò un Giro rocambolesco, in parte dominato (due vittorie di tappa), in parte fortunoso: grazie a un passaggio a livello abbassato dalle parti di Casorate Sempione, Ganna (nella foto il francobollo celebrativo) recuperò terreno sui fuggitivi nell’ultima tappa. E la sua laconica risposta «Me brüsa el cü» data dopo l’arrivo a chi gli chiedeva cosa provasse, divenne la prima frase celebre del Giro.
Dopo di lui venne il più grande di tutti: Alfredo Binda, il trombettiere di Cittiglio. Il tre volte campione iridato vinse cinque edizioni: dopo di lui solo Coppi e Merckx hanno centrato il pokerissimo. Senza però mai essere pagati per non correre, come accadde a Binda nel 1930. Dal 1933 in avanti nessun altro varesino è riuscito a conquistare il Giro, fino al 2000: allora a vincere fu Stefano Garzelli allora in forza alla Mercatone Uno di Marco Pantani. Nella cronometro del Sestriere il "Garzo" scavalcò Casagrande e per lui fu festa grande a Milano. L’ultimo successo è storia recentissima: nel 2006 Ivan Basso, tradito l’anno precedente da una gastroenterite, sgretola la resistenza di Gutierrez e Simoni conquistando anche tre tappe.

LE VITTORIE DI TAPPA – Il mitico Binda è anche detentore di diversi record, come quello delle 12 tappe vinte in una sola edizione, su 15 in programma. Naturale che sia lui il maggior vincitore di giornata tra i nostri conterranei: sono ben 41 i traguardi centrati da Binda, superato dal solo Cipollini (42) nella classifica di tutti i tempi. Garzelli e Basso in questo 2009 possono insidiare Michele Mara, il bustocco capace di vincere 7 tappe; il corridore di Besano è a quota 6 come Luigi Ganna, quello di Cassano ne ha vinte 5. Quattro i successi del leggiunese Silvano Contini e del velocista Luigi Casola, tre quelli di Pietro Giudici, il "Pell e oss" di Vergiate.

LE MAGLIE – Oltre alla maglia rosa, come noto, il Giro assegna altre casacche simbolo per la classifica scalatori (maglia verde), per quella a punti (ciclamino) e per il miglior giovane (bianca). In un passato non lontano c’è stata anche la maglia azzurra per l’Intergiro.
Tra gli scalatori sono state ben tre le vittorie di Claudio Chiappucci, "el Diablo" di Uboldo, unico varesino a conquistare in un’occasione anche la maglia ciclamino. La maglia verde è stata appannaggio anche di Binda e del suo contemporaneo Remo Bertoni.
Tre invece le maglie bianche: Silvano Contini la ottenne nel 1979, Marco Groppo nell’82, Alberto Volpi nell’85. Infine, nel 2005, Stefano Zanini conquistò la maglia azzurra dell’Intergiro, assegnata grazie a una serie di traguardi volanti.

I TRAGUARDI – La tappa vinta a Varese da Jens Voigt è stata l’ultima in ordine di tempo, la tredicesima sul territorio provinciale. Il capoluogo ha ospitato con il 2008 sei arrivi: si iniziò nel ’38 con Del Cancia vincitore a Masnago per proseguire con il ’57 quando Sabbadin trionfò al Campo dei Fiori. L’anno dopo fu la volta del belga Vannitsen, nel ’77 toccò a Francioni e nel ’90 la cronoscalata premiò la maglia rosa Gianni Bugno.
Due gli arrivi a Busto, entrambi appannaggio di straordinari sprinter: nel 1985 vinse Urs Freuler, nel 2001 il "re leone" Mario Cipollini. La presenza della Ignis di Borghi portò invece il Giro a Comerio (cronometro del ’58, trionfo di Nencini) e a Cassinetta per ben due volte (1965 Marcoli, 1970 Bitossi). Gallarate ospitò il successo di Baffi nel ’90, infine Luino premiò Berzin nella bellissima tappa del ’95 decisa dal doppio passaggio sul Cuvignone.

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Pubblicato il 08 Maggio 2009
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