Solanti dichiara guerra al gioco d’azzardo

Il sindaco firma un'ordinanza per limitare l'attività delle sale giochi: "Non c'è nessun allarme, è un provvedimento preventivo"

Prima uno sportello apposito, poi a dicembre i manifesti (nella foto), ora un’ordinanza: Samarate dichiara guerra all’abuso di gioco d’azzardo, in particolare alle nuove forme di dipendenza elettronica come i videopoker. L’ordinanza è stata emessa dal sindaco Vittorio Solanti martedì scorso: istituisce regole più stringenti e una campagna pubblicitaria obbligatoria per le sale giochi con apparecchi elettronici. «Non c’è nessun allarme in città» spiega il primo cittadino. «Abbiamo pensato il provvedimento in ottica preventiva, per evitare nuove dipendenze. Particolare attenzione è rivolta alle fasce più deboli della popolazione». Il provvedimento guarda dunque in particolare ai minori, ma anche alle persone che hanno perso il lavoro e che rischiano di affidarsi alla sorte proprio nel momento di maggiore debolezza dal punto di vista economico. Del resto proprio in questi tempi di crisi le sale giochi, dopo la liberalizzazione del settore introdotta un paio di anni fa grazie al “pacchetto Bersani”, proliferano: nella geografia urbana della crisi sono tra le poche attività in crescita, insieme agli ormai innumerevoli “compro oro”. «Abbiamo avuto anche noi alcune richieste per l’apertura di nuovi spazi» ammette Solanti.
 
Samarate non è certo una “città del gioco”, come è stata descritta anche da alcuni giornali. Semplicemente, ha deciso di affrontare con decisione la questione. A dire il vero Solanti non è certo solo, neppure in"Niente sale giochi", Samarate contro il gioco d'azzardo provincia di Varese, dove ad esempio Tradate (guidata da un’amministrazione di tutt’altro colore politico) ha deciso di intervenire con provvedimenti ad hoc. Proprio all’ordinanza tradatese firmata da Candiani si ispira quella samaratese: rivolta alle sale giochi, prescrive la limitazione dei videopoker, che possono essere al massimo quaranta per esercizio; vieta l’utilizzo di alcune tipologie di giochi ai minori di 18 e 16 anni; stabilisce nuovi orari, vietando l’uso dei videopoker nelle ore mattutine. E soprattutto cerca di affrontare il problema con la prevenzione: niente pubblicità o insegne sulla strada, niente concessione di permessi di occupazione del suolo pubblico alle sale giochi che si installassero (sanzioni da 75 a 500 euro). Infine sempre per le sale giochi c’è anche l’obbligo di esporre la pubblicità contro il gioco d’azzardo (nella foto la versione "natalizia"). E poi, come a Tradate, c’è il divieto di aprire sale giochi intorno a scuole, luoghi di culto e ospedali, in un raggio di un chilometro.   

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Febbraio 2010
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