Il reparto ‘invisibile’ e la casa nell’Ospedale

Nel 2010 ha registrato 5.267 giornate di degenza, quest’anno sono già oltre 1.400

hospiceÈ un reparto ‘invisibile’: non è in ospedale, non ha corsie e posti letto, eppure c’è e funziona.
Si prende cura dei pazienti, li assiste, li accompagna in una fase delicata e difficile, la più delicata e difficile. E conforta i familiari, li aiuta, e non solo nelle attività più strettamente cliniche o sanitarie.
Nel 2010 ha registrato 5.267 giornate di degenza, quest’anno sono già oltre 1.400. Numeri degni di un reparto con 12 posti letto e in piena occupazione.
Ma il reparto, si diceva, non si vede. Perché del reparto, l’Ospedalizzazione Domiciliare delle Cure Palliative (ODCP) ha solo l’essenza, il cuore. E questa non è solo una metafora.
L’ODCP dispone di 1 medico anestesista, 3 infermieri professionali e dell’aiuto dei volontari. Ogni giorno visitano i pazienti a casa loro, controllano la terapia, li ascoltano. I volontari sbrigano qualche commissione per alleggerire gli impegni dei familiari, consegnano o ritirano documenti, aiutano a fare la spesa. Quelle piccole cose che danno un grande aiuto quando attraversi un momento di difficoltà.
In tutto, i pazienti seguiti dall’U.O. Anestesia, Rianimazione e Cure Palliative in regime di ospedalizzazione domiciliare sono più di 190, dal giorno dell’attivazione, nell’agosto del 2009, ad oggi. Di questi, una media elevatissima, oltre il 60%, ha terminato la propria vita nel suo letto, nella sua casa, tra gli affetti più cari. Una realtà dura, ma che rappresenta il successo di questo reparto ‘invisibile’. Un dato tra i più alti in Italia per le strutture che si occupano di cure palliative.
Da circa sei mesi, poi, la collaborazione con le Cure palliative di Varese Insieme, esito del ‘gemellaggio’ tra Varese con te e Varese per l’oncologia, ha consentito di potenziare ulteriormente l’ospedalizzazione domiciliare, coinvolgendo in misura maggiore gli oncologi che già lavorano per Varese per l’Oncologia, arricchiti dalla lunga esperienza acquisita nell’assistenza domiciliare da Varese con te.
Accanto all’ODCP, l’Unità Operativa diretta dal dott. Salvatore Cuffari comprende anche le degenze ordinarie dell’Hospice. Questo sì un reparto tangibile, situato in un Padiglione dell’Ospedale, ma che ospedale proprio non sembra. Le camere, i corridoi, persino le divise delle infermiere danno l’impressione di essere in una casa, accogliente, rasserenante.
Eppure, qui si ricevono cure e assistenza ai massimi livelli. Ma la cura più importante, forse, è proprio l’attenzione, la rassicurazione, l’affetto del personale. Come testimoniano continuamente tanti parenti dei 195 pazienti che, dal febbraio 2010, nell’Hospice del Circolo hanno trascorso una parte della propria vita. Non necessariamente l’ultima parte però: un altro dato importante, infatti, dice che oltre il 10% dei pazienti dell’Hospice torna al proprio domicilio. Un altro piccolo successo di una struttura che in meno di un anno e mezzo è entrata nel cuore di tante persone.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Giugno 2011
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