“La cura per il lago funziona ma non sappiamo se la useremo”

Presentati in Provincia i rislutati della sperimentazione "Phoslock". Un investimento di circa 160 mila euro per «non far morire il lago» che non si sa se avrà un seguito

phoslock risultati lago di vareseLa cura "Phoslock" può funzionare. Questo è quanto dichiarato dai responsabili che hanno condotto la sperimentazione scientifica nel biennio 2009-2010 in un’area limitata del Lago di Varese. L’esito della prova è stato presentato questa mattina dall’assessore provinciale all’ecologia, Luca Marsico. «Gli obiettivi erano due: capire l’efficacia del prodotto, una particolare argilla brevettata in grado di abbattere il carico interno di fosforo presente nelle acque del bacino e verificare l’assenza di ripercussioni negative sull’ecosistema. Secondo i dati comunicati degli esperti della Phoslock, e che sono stati approvati anche dall’Arpa e dai delegati dell’Università dell’Insubria, entrambi i quesiti hanno avuto esito positivo: le concentrazioni di fosforo totale lungo la colonna d’acqua sono state abbattute di circa l’80 per cento e non sono state registrate criticità dal punto di vista tossicologico».

Fatta questa premessa e ribadito che la Provincia è intenzionata a «proseguire nelle azioni intraprese per risanare le acque del lago» sia l’assessore che il presidente della Provincia Dario Galli hanno spiegato che occorrerà aprire una fase di dialogo «con gli enti locali e tutte le persone coinvolte nella scelta per capire se è condivisa l’intenzione di procedere o meno con l’utilizzo di questo rimedio». Dalla esito della prova alla decisione di continuare o meno con questa attività, la strada sembra essere di conseguenza tutt’altro che breve. «L’avvio della sperimentazione aveva ottenuto il consenso unanime di tutti i soggetti coinvolti nell’Osservatorio -. ha ricordato Marsico -. Ora però procediamo con la seconda fase: abbiamo presentato loro i risultati e distribuito i dati dettagliati che ci sono stati forniti. Entro la metà di luglio ci ritroveremo per discuterne e cercare un punto di sintesi».

phoslock presentazione risultatiLa scelta se continuare o meno con la ricetta australiana non è però la sola incognita. Non si sa, per il momento, anche quanto potrebbe costare il metodo Phoslock applicato a tutto il lago di Varese. Si conosce soltanto quanto è stato investito finora nella sperimentazione scientifica: «La previsione era di 80 mila euro – ha comunicato Marsico – ma a causa di inconvenienti legati a condizioni atmosferiche eccezionali che hanno compromesso il posizionamento di un "mesocosmo" (una delle due zone delimitate dedicate alla sperimentazione, ndr) il costo è all’incirca raddoppiato. Questo dato però non può essere utilizzato come parametro di confronto poiché comprende tutta la fase di ricerca e analisi scientifica mentre la materia prima rimane una minima componente del costo finale. Non abbiamo comunque ancora chiesto alcun preventivo». Sull’aspetto economico futuro Villa Recalcati non vuole dunque sbilanciarsi: «Le case farmaceutiche non si fanno problemi di costi quando investono sulla ricerca per trovare le risposte alle malattie e questa è l’ottica che ci guida. In ogni caso – ha assicurato l’assessore – ci attiveremo in tutti i livelli di governo, dalla Regione Lombardia all’Unione Europea, per trovare le risorse necessarie». Tutto ciò naturalmente se si deciderà di continuare.

Posa del Phoslock, guarda il video:

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Giugno 2011
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