Giro e Varesotto: una storia lunga cent’anni
Il rapporto tra la nostra provincia e la corsa rosa è strettissimo fin dalla vittoria inaugurale di Ganna. Nove i successi finali, una novantina quelli di tappa. E tante volte il territorio ha ospitato le tappe
Maglie rosa, vincitori di tappa, grandi battuti, sedi di arrivo e di partenza, sponsor. La provincia di Varese e il Giro d’Italia hanno storie parallele e nella pancia della corsa rosa c’è sempre stata una forte componente della nostra terra.
NOVE VITTORIE – Luisòn Ganna da Induno fu il primo vincitore del Giro, nel lontanissimo 1909 e all’arrivo all’Arena di Milano pronunciò una frase a suo modo epica: «Me brüsa el cü». Alfredo Binda, il trombettiere di Cittiglio (foto), è con altri immortali (Coppi e Merckx) il recordman di maglie rosa, ben cinque. E sarebbero state sei se nel ’30 avesse rifiutato l’offerta degli organizzatori: pagato con il premio del vincitore per non partecipare, visto che era troppo forte. Per trovare il terzo vincitore nostrano bisogna fare un salto di quasi settant’anni: Stefano Garzelli di Besano trionfò nel 2000 con grandi meriti propri e un aiuto commovente da parte di Marco Pantani. E poi Ivan Basso, da Cassano Magnago: nel 2006 demolì la concorrenza, finì nella polvere di Operacion Puerto ma nel 2010 concesse un bis emozionante.
TAPPE E MAGLIE – Non di sola "rosa" vive il ciclismo varesino. A livello di maglie i nostri campioni hanno spesso centrato quella verde di miglior scalatore: tre quelle del Diablo Claudio Chiappucci, due quelle di Garzelli (che sarebbe "campione in carica" della specialità), una per Binda e il suo scudiero Bertoni. Chiappucci si è anche aggiudicato una maglia ciclamino della classifica a punti mentre un ottimo sprinter come Stefano Zanini ha centrato quella dell’Intergiro, assegnata per alcuni anni. Tre i titoli di miglior giovane, la maglia bianca, finita sulle spalle di Silvano Contini, Marco Groppo e Alberto Volpi.
A livello di vittorie di tappa, la provincia di Varese ha valicato quota 90 successi. Un numero enorme, "gonfiato" dai 41 trionfi del solito Binda (solo Cipollini lo ha superato, con 42) ma cui hanno contribuito una ventina di corridori. Tra Garzelli (foto sotto), Basso e Ganna c’è il velocista bustocco Michele Mara mentre anche Casola e Contini sono saliti spesso sul podio di giornata.
CITTA’ ROSA – La partenza da Busto Arsizio è l’ennesimo appuntamento con il Giro in una località della nostra provincia. A Busto si contano due arrivi per velocisti, vinti in passato dal baffuto svizzero Urs Freuler e dal "re leone" Cipollini. La parte del leone è però fatta da Varese che tra città e montagna ha ospitato ben sei traguardi. Del Cancia nel ’38 e Sabbadin nel ’57 (al Grande Albergo) furono i primi vincitori, seguiti da Vannitsen (’58) e Francioni (’77). Nel ’90 lo show in rosa di Gianni Bugno con il successo nella cronoscalata al Sacro Monte mentre nel 2008 è toccato a Jens Voigt vincere in via Sacco. Con la Ignis, il Giro arrivò anche a Comerio (Baldini, a cronometro) e due volte a Cassinetta (Marcoli e Bitossi). Nel ’90 a Gallarate vinse allo sprint Adriano Baffi mentre nel ’95 una tappa epica, sotto il diluvio, con due scalate del Cuvignone, venne domata da Evgeni Berzin sul traguardo di Luino.
BORGHI, DALL’OLIO, ANDRONI – Anche a livello di sponsor il Varesotto non è stato avaro, anzi. Lo stesso Ganna per esempio con la sua "casa" partecipò e vinse il Giro. Per comodità citiamo però tre altri nomi; l’inarrivabile Giovanni Borghi fu patron di primissimo piano anche nel ciclismo con la sua Ignis e spesso seguiva di persona la carovana rosa lungo il suo percorso. Erminio Dall’Olio ne seguì la strada, sostenendo come Borghi sia il Varese calcio (da sponsor, non da proprietario) con la sua Hoonved, marchio che accompagnò una buona formazione negli anni Ottanta. La chiusura ci sembra doverosa per l’angerese Mario Androni che con la sua agenda di giocattoli sostiene da alcuni anni una delle formazioni italiane più interessanti, quella del vulcanico team manager Gianni Savio.
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