La corazzata Samp, spinta dal tifo di Marassi

Obiang e Romero dovrebbero partire titolari. Grande attenzione dei tifosi, che stanno continuando a comprare i biglietti a ritmo continuo: sugli spalti ci sarà il pienone

Come a Verona, più di Verona. Il tifo sugli spalti dello stadio di Genova, il mitico Luigi Ferraris, lo stadio più vecchio d’Italia, sarà caldissimo. I biglietti sono letteralmente volati via, acquistati a ritmo continuo dai tifosi doriani che hanno dimostrato una gran voglia di Samp (per il ritorno di sabato 9 giugno a Varese sono stati venduti i 1100 biglietti a disposizione degli ospiti in un’ora scarsa). La società ha aperto i botteghini anche di notte, fino alle 24, puntando al massimo possibile. Lo stadio Marassi non sarà pieno come ai tempi belli delle vittorie dell’era Mantovani, ma si toccheranno tranquillamente le venti mila presenze, quasi sicuramente qualcosa di più: ad attendere il Varese ci sarà un’atmosfera super nell’impianto più inglese del panorama italiano, uno degli stadi che sa trasmettere forza a suon di cori e incitamenti continui.

Il tecnico della Sampdoria Beppe Iachini deve fare i conti con qualche dubbio. Il maggiore riguarda il giovane Obiang, faro del centrocampo nonostante i suoi vent’anni: è acciaccato, ma dovrebbe farcela. Sicuramente ci sarà El Chiquito Romero, il portiere titolare della nazionale argentina, tornato da Buenos Aires in fretta e furia per non perdersi l’andata di questa finale playoff per poi ridecollare alla volta del Sud America per sfidare il Brasile con la sua albiceleste: gli farà spazio Da Costa, ex del match (nel 2007/2008 venne pescato in serie B ib Brasile da Sean Sogliano), molto positivo in semifinale contro il Sassuolo. In difesa difficilmente Iachini cambierà il quartetto titolare Rispoli, Gastaldello, Rossini, Costa, con Volta e Castellini pronti a dare una mano. In mezzo al campo Munari, Obiang (se ce la farà) e il brasiliano Renan (uno che ha giocato in Champions League, palcoscenico che i ragazzi del Varese hanno visto solo in tv) dovrebbero essere sicuri, con l’alternativa Soriano in regia e Semioli come jolly. Dietro le punte solito ballottaggio Juan Antonio-Foggia, entrambi giocatori di categoria superiore con caratteristiche diverse per tecnica e velocità. In avanti, con Bertani ancora in carcere per le note vicende legate al calcioscommesse, la coppia blucerchiata sarà Pozzi-Eder, nomi che non sfigurerebbero in buona parte delle squadre di serie A. In panchina un’eterna promessa come Fornaroli, una certezza come Graziano Pellè (esperienze in serie A e in Olanda) e il baby argentino scuola Barcellona Icardi, decisivo nell’ultima di campionato contro la Juve Stabia all’esordio in serie B.

A dir poco una corazzata, con nomi di categoria superiore, esperienza da vendere e giovani dal sicuro avvenire. Il torneo non è stato semplice, con il cambio in panchina e l’arrivo di Iachini che ha faticato non poco a trovare il ritmo giusto. La squadra ha il carattere del suo allenatore, tosto e duro, che non molla mai e ci crede fino alla fine: ha chiesto ai suoi di non sentirsi favoriti e di metterci «testa, cuore e gambe». I doriani devono vincere: nella stagione regolare sono arrivati alle spalle del Varese e per salire in serie A devono battere i biancorossi. Davanti Eder e Pozzi possono risolvere le partite da soli, con Foggia o Juan Antonio ad ispirarli e a pungere. In mezzo Obiang sembra un veterano, ma ha solo 20 anni, affiancato da due gladiatori come Munari e Renan, altri due che in serie A ci starebbero alla grande. La difesa è un fortino (34 gol subiti in stagione regolare, solo Torino e Sassuolo hanno fatto meglio), con Gastaldello leader assoluto, rimasto a lottare dopo l’amara retrocessione dello scorso anno. Occhio ai diffidati: se il Varese ne ha tanti (5), anche la Doria non è messa bene e dovrà stare attenta all’atteggiamento di Da Costa, Gastaldello, Foggia, Eder, Pozzi e Renan.

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Pubblicato il 05 Giugno 2012
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