Il seicento di Nuvolone in mostra alla sala Veratti

Il seicento più prezioso è in mostra da questa mattina, sabato 10 novembre alle ore 11,  alla sala Veratti: è stata infatti inaugurata la mostra incentrata su due dipinti realizzati da Carlo Francesco Nuvolone (Milano 1609 -1662), pittore attivo in numerosi centri della Lombardiaed in particolare in alcuni dei principali cantieri della Milano barocca e a Varese, al sacro Monte. 

I due dipinti esposti, eseguiti intorno al 1645 e destinati in origine alla quadreria di un facoltoso e raffinato collezionista – Giacinto Orrigoni, colui che commissionò il primo quadro della Fuga in Egitto alle cappelle del sacro Monte e primo proprietario di Villa Orrigoni a Biumo, poi diventata villa  Menafoglio Litta Panza – fanno parte dall’inizio del diciannovesimo secolo della raccolta di Luigi Tadini a Lovere e ora appartengono all’ Accademia Tadini.

«Le tele rappresentano episodi tratti dall’Antico Testamento, ma si possono considerare due dei pochi dipinti “laici” di Nuvolone, commissionati da clienti privati e destinati ad arredare con grazia e sensualità delle stanze private» ha sottolineato Paolo Vanoli, tra gli autori del libro catalogo “Nuvolone – Tra sacro e profano al Sacro Monte sopra Varese” presentato nel corso dell’inaugurazione.

«Proprio per questa loro caratteristica "laica" I due dipinti in mostra sono di fatto una rarità nella produzione di questo autore, che ha portato il nascente barocco e roccocò tra i maestri della provincia di Varese, creando un genere che ebbe molta fortuna nella zona» ha aggiunto Daniele Cassinelli, autore con Vanoli e altri del volume.

Un volume che «E’ stato realizzato puntando sulle opere varesine dell’autore, pensandolo come strenna natalizia – Spiega il presidente di Varesevive, Giuseppe Redaelli, la cui Lativa edita il volume – E i cui proventi permetteranno di finanziare le prossime iniziative culturali. Questa stessa mostra infatti è stata possibile solo grazie alla collaborazione e ai piccoli ma significativi contributi di più soggetti che hanno permesso di farla partire, anche in momenti di ristrettezze come questi».

A permettere l’arrivo di questi quadri, in particolare è stato Antonio Bandirali, che si è fatto non solo garante del loro “Soggiorno Varesino” ma anche promotore presso i Rotary della zona: «Quando mi sono reso conto che le opere potevano arrivare a Varese ho coinvolto tutti i rotary della zona affinchè ci aiutassero a contribuire al loro arrivo» ha spiegato Bandirali.

Un appello raccolto volentieri dai vari soggetti, che erano presenti in prima persona all’inaugurazione «Per la riuscita della mostra dobbiamo ringraziare l’assessorato alla Cultura del Comune di Varese, l’associazione culturale Varesevive, che gestisce da tempo sala Veratti, l’Accademia Tadini di Lovere che ha la proprietà dei dipinti, Toro Assicurazioni e e numerosi partner privati» ha cosi sottolineato Matteo Cecchetti, portavoce dei Rotary del Seprio che hanno contribuito alla buona riuscita della piccola ma preziosa esposizione. 

Le opere in mostra sono accompagnate da un percorso didattico di approfondimento sulle stesse e sul ruolo cardine che Nuvolone ebbe a Varese, dove eseguì tra 1650 e 1654 gli affreschi della III e della V cappella del Sacro Mante che rappresentano la Strage degli innocenti e Gesù nel tempio attorniato dai dottori.

Nuvolone, tra sacro e profano al Sacro Monte sopra Varese
Varese, Sala Veratti, via Veratti, 20
Orari: da martedì a domenica
9.30 – 12.30 / 14.00 – 18.00
Ingresso gratuito