“Resistenza allo sfratto”, anche Saronno si organizza

I ragazzi del centro sociale Telos diffondono un comunicato in cui raccontano come hanno impedito lo sfratto di una famiglia in difficoltà: “Si deve prendere coscienza del problema”

Insieme per evitare lo sfratto da parte dell’ufficiale giudiziario. È quello che i ragazzi del centro sociale Telos hanno diffuso nelle ultime ore, riguardo una famiglia residente in città che avrebbe dovuto subire uno sfratto. Per rimandare a casa l’ufficiale giudiziario, si sarebbero infatti presentati in tanti sulla porta di casa, per evitare che lo sfratto venisse eseguito.

«Venerdì 22 febbraio abbiamo organizzato insieme ad una famiglia un presidio antisfratto davanti alla loro abitazione – spiegano in un comunicato i giovani del centro sociale Telos -. Fin dalla mattina amici e solidali hanno atteso l’arrivo dell’ufficiale giudiziario che si è presentato con molta calma nel pomeriggio. Erano presenti anche i proprietari dell’immobile che hanno fatto bella mostra di sè minacciando lo sfrattando e accusandolo di lasciarli sul lastrico. Questa volta però la presenza dei solidali, molto sgradita al minaccioso gruppetto, ha fatto sì che lo sfratto venisse rinviato ad aprile».

«Non ci interessa qui dilungarci su cosa abbia portato queste persone a non pagare l’affitto – prosegue il comunicato -: ben sappiamo quanta violenza esiste dietro un sistema basato sul profitto dove la speculazione edilizia e la rendita sulle case la fanno da padroni. Quello che ci interessa invece sottolineare è la necessità sempre più impellente di rispedire gli sfratti al mittente. L’autorganizzazione, la solidarietà il mutuo appoggio e la presa in carico in prima persona del problema sono aspetti fondamentali per la riuscita di una resistenza. L’ufficiale ce l’ha promesso: la prossima volta non andrà così liscia. La presenza delle forze di polizia a questo punto è prevedibile. Sta a noi ribadire con le parole e con i fatti che si sbaglia. Questo vuole essere un resoconto di questa prima esperienza di lotta allo sfratto che abbiamo avuto qui a Saronno, ma vuole anche essere un invito a tener le orecchie aperte ed esserci le prossime volte, affinché questa lotta possa proseguire ed espandersi e sempre più persone decidano di agire in prima persona per respingere gli ufficiali, i padroni e la polizia».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Marzo 2013
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