La segreteria nel container per far posto alle classi

È la proposta temporanea dell’amministrazione comunale per un progetto che farà del centro della Valtravaglia un polo d’eccellenza grazie all’operazione #sbloccascuole

nuove scuole a mesenzana marzo 2016

Una scuola materna da costure. Nuove classi delle medie da attivare. Soldi, tanti soldi, in cassa ma che non si possono spendere per il patto di stabilità.

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Nuove materne in costruzione a Mesenzana 4 di 10

Ci sono queste tre variabili dietro la storia che stiamo per raccontare e che riguarda il paese di Mesenzana, perché da tempo il piccolo centro della Valtravaglia persegue una vocazione che vorrebbe portare a compimento: fungere da polo d’eccellenza scolastica capace di offrire soluzioni alle famiglie con figli, dalla scuola materna alle medie inferiori.
Esiste una scuola materna, che tuttavia è sdoppiata in due strutture distinte, una delle quali in comodato gratuito, quindi non di proprietà.

C’è una scuola media che vanta un ottimo livello formativo e con una forte richiesta di iscritti: occorre un numero maggiore di classi.
Inoltre l’amministrazione comunale nel 2010 ha realizzato una struttura non ancora completa – fondamenta, muri portanti e soletta – che sarà la nuova scuola materna, ma che deve essere ancora terminata.
«I soldi ci sono, ma non possiamo spenderli» dice il sindaco Alberto Rossi, recitando un vero e proprio tormentone pronunciato da tutti gli amministratori pubblici negli ultimi anni per via del patto di stabilità. Che fare?

L’occasione è arrivata quest’anno con una misura presa dal Governo appositamente per l’edilizia scolastica: ci sono 480 milioni di euro che l’esecutivo ha “liberato” dai patti con l’Europa, permettendo la spesa alle amministrazioni locali. Soldi che, beninteso, non sono “a fondo perduto”, né sono finanziamenti: si tratta di risorse che i comuni hanno in cassa ma che non possono spendere.

Come nel caso di Mesenzana, 700 mila euro.

Così entro i termini di legge – il primo marzo – sono stati inviati gli incartamenti alla Presidenza del Consiglio; la risposta è attesa entro metà aprile: Palazzo Chigi dirà se i soldi per finire la nuova scuola materna si potranno spendere (nella foto sotto,il plastico del progetto per la nuova struttura).

nuove scuole a mesenzana marzo 2016

«Intendiamo con questa misura realizzare lavori per 300 mila euro: l’importo, relativamente basso rispetto a quanto abbiamo in cassa, si spiega con la necessità di terminare i lavori entro la fine dell’anno: in caso contrario dovremmo pagare delle salatissime penali» spiega il sindaco «e prevedendo una spesa più alta, si rischierebbe di attivare un cantiere che non riuscirebbe a stare nei tempi». Una volta terminato il secondo step di lavori il comune potrà spendere altrettanti fondi nella sua disponibilità per terminare la struttura situata in via Pezza.

Insomma una vera e propria corsa ad ostacoli contro tempo e burocrazia.
Ma nel frattempo c’è da risolvere un altro problema: la richiesta di nuove classi per le medie.
«L’intenzione, proprio perché ci candidiamo essere un punto di riferimento scolastico anche per gli altri paesi della valle, è di arrivare per il prossimo anno scolastico a comporre tre prime, tre seconde e tre terze. Ma ci manca fisicamente lo spazio. Abbiamo quindi proposto al Provveditorato la realizzazione di una temporanea sistemazione della direzione didattica dell’istituto comprensivo (le medie ndr) in un ufficio mobile ricavato da un container adibito prefabbricato. La struttura, del costo di 30 mila euro, ha una superficie di 40 metri quadri, con riscaldamento e climatizzazione estiva, è isolata e dotata di servizi igienici. Si tratterebbe di una sistemazione provvisoria, al massimo per due anni, dando la possibilità nel frattempo di completare i lavori dell’edificio in muratura che ospiterà anche la segreteria delle scuole medie».

Una volta fatte combaciare tutte le tessere di questo intricatissimo mosaico composto di spese ipotetiche e bisogni reali, poi, il container adibito ad ufficio mobile potrà essere utilizzato anche per altri scopi, per esempio si parla di un impiego come comando di polizia locale, di cui si sa cominciando a parlare in valle.

 

#Sbloccascuole
L’operazione #Sbloccascuole è prevista dalla Legge di Stabilità 2016. Si tratta di 480 milioni di euro liberati dai vincoli di bilancio per Comuni, Province e Città metropolitane per interventi di edilizia scolastica e per la realizzazione di nuove scuole. Entro il primo marzo 2016 gli Enti locali possono trasmettere la domanda alla Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso il sito www.sbloccabilancio.it, compilando il form on line.
L’operazione è complementare a quanto già fatto dal Governo per rilanciare gli investimenti agendo sul Fondo Pluriennale Vincolato. L’operazione #Sbloccascuole, infatti, libera la spesa di risorse a valere sull’avanzo di amministrazione e sul ricorso al debito, andando a completare, per l’edilizia scolastica, lo sblocco delle somme per investimenti pluriennali attuato proprio con la Legge di stabilità 2016. Già dal 2014 – grazie a 344 milioni di sblocco del patto di stabilità – 454 Comuni e 107 Province e Città Metropolitane hanno potuto finanziare la ristrutturazione totale degli istituti – con particolare attenzione agli interventi di bonifica dell’amianto e di adeguamento alle normative per la sicurezza antisismica e antincendio – e la costruzione di nuove scuole, che oggi si presentano come esempi all’avanguardia per le soluzioni architettoniche adottate. Dei 1.158 cantieri aperti, 787 sono già conclusi.
[fonte http://www.governo.it/]

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Marzo 2016
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