“Installazione artistica rimossa perché abusiva”

Il presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli spiega èerchè la rappresentazione di un'Italia nera sotto sopra non poteva essere esposta

Installazione artistica

«Il rispetto delle regole vale per tutti. Ci sono regole da rispettare ed anche l’arte, o presunta tale, deve sottoporsi alle norme di civile convivenza». Il presidente del Conisglio Comunale, Raffaele Fagioli, spiega perché è stata rimossa l’installazione artistica posta di fronte a Palazzo Visconti. Installazione intitola Dress.it e che rappresentanza l’Italia a testa in giù e tutta nera, posizionato il giorno del 25 aprile. Qualche ora dopo è stata rimossa dalla polizia locale, in quanto ritenuta abusiva.

Ora sulla quesitone interviene il presidente del consiglio comunale: «Se la precedente amministrazione del PD-PSI ha concesso libertà di azione agli affini di pensiero, l’attuale amministrazione vuole che le regole siano rispettate ed uguali per tutti – spiega Fagioli -. Nel recente passato i gazebo Lega Nord, dotati di opportuni piedini di plastica per non danneggiare la preziosa pavimentazione di Piazza Volontari del Sangue, venivano presi di mira da un assessore-censore che ha tentato con ogni mezzo di infastidire la normale dialettica democratica di una forza politica come la Lega Nord».

«Nel caso della rimozione dell’opera dress-it dedicata al 25 aprile, l’artista bolla come “mezzuccio” l’intervento, a suo dire censorio – conclude – Come definirebbe la scientifica distruzione dei manifesti della Lega Nord, avvenuta al passaggio del corteo organizzato da ANPI il 25 aprile? Manifesti affissi regolarmente, nel rispetto delle norme comunali e pagando la tassa di affissione. In questo caso l’atto perpetrato nei confronti della Lega Nord e delle sue idee è ritenuto buono e giusto oppure si può considerare a pieno titolo un gesto squadrista, violento e censorio?»

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 29 Aprile 2016
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