Migranti: “Dalla demagogia ai fatti”
L'assessore Molinari e il sindaco Galimberti hanno presentato il piano di lavoro. "Impiegheremo i rifugiati in lavori utili per la comunità"
Una cabina di regia nelle mani del Comune per garantire un corretto inserimento dei migranti.Il sindaco Davide Galimberti e l’assessore Molinari hanno presentato il piano che poggia sulla collaborazione tra le associazioni di volontariato e l’amministrazione.
«Massimo rigore e fermezza, ma anche solidarietà e progetti concreti per inserire i migranti». Il sindaco presenta le ragioni delle azioni del Comune sul tema dei richiedenti asilo.
«Quando abbiamo iniziato il nostro mandato – racconta Roberto Molinari, assessore ai servizi sociali – siamo stati subito investiti da una interrogazione del leghista Piatti, che era assessore alla sicurezza, e quindi era la persona preposta a conoscere il fenomeno dei migranti. Oggi abbiamo 150 rifugiati sul nostro territorio. Gli ultimi 80 sono quelli inseriti all’hotel Plaza. Noi vogliamo passare da una fase di emergenza a una di programmazione e regia. È inutile nasconderci e fare terrorismo ideologico. Le cooperative e gli enti che gestiscono la realtà dei richiedenti asilo devono garantire alcune azioni, ma noi vogliamo lavorare per ridare dignità a persone che hanno sofferto e soffrono per la propria condizione».
«Sulla base anche di altre realtà amministrative – continua Molinari – abbiamo deciso di avviare un piano. Stiamo lavorando a un protocollo di intesa perché vengano impiegati in attività di volontariato a piccoli gruppi per alcune ore alla settimane utilizzando anche le loro capacità lavorative. Questo non sottrarrà alcun posto agli italiani. Dobbiamo però prevedere una situazione che non avrà tempi brevi perché queste persone rimarranno a lungo. Il secondo obiettivo è quello di riparare le comunità ospitanti anche attraverso un percorso culturale che non faccia vivere solo con la paura. Il coinvolgimento delle realtà di volontariato è fondamentale anche per permettere un inserimento alla vita di comunità per i soggetti che accetteranno di entrare in questo progetto».
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Signor Sindaco buonasera, sono un comune cittadino Italiano residente a Varese da più di vent’anni, d’accordo aiutare queste persone ma forse prima non si dovrebbe pensare ai disoccupati nostri Concittadini? A Varese ci sono molte persone che non trovano lavoro, io sono stato uno di loro fino a poco tempo fa, e le posso assicurare che non è facile andare avanti, a Varese per un Italiano non ci sono aiuti nè dai Sevizi Sociali nè tantomeno dalla Regione,però quando arriva un extracomunitario qualsiasi, taaaac subito per loro casa terreno e bestiame, non le sembra una cosa strana? Non sarebbe ora di aiutare PRIMA chi paga le tasse, visto che questi non hanno mai pagato nulla finora ,ma sono addirittura pagati per non fare nulla? Mi perdono per il tono un magari un pò polemico ma…