No all’accoglienza diffusa dei migranti da tre comuni dell’Altomilanese

Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona fanno sapere che non parteciperanno alla prossima riunione col Prefetto di Milano: "Facciamo fatica a pensare ai nostri concittadini in difficoltà"

Al campo dei migranti a Como 1

I sindaci di Nerviano (Massimo Cozzi), Parabiago (Riccardo Cucchi) e San Vittore Olona (Marilena Vercesi) ribadiscono il loro no all’accoglienza diffusa nei loro comuni dei richiedenti asilo.

In una lettera diffusa anche ai media fanno sapere al Prefetto di Milano Luciana Lamorgese che non parteciperanno all’incontro previsto per domani 18 maggio con i colleghi dei comuni dell’Altomilanese di cui è capofila l’amministrazione di Legnano.

Nella missiva che chiude le porte al progetto di accoglienza equilibrata, sostenibile e diffusa dei richiedenti asilo e protezione internazionale, spiegano i motivi che li hanno indotti a non prendere parte alla rete:

vorremmo trasferirle le già grandissime difficoltà che le nostre amministrazioni riscontrano nel dare risposte reali e concrete ai bisogni dei nostri con cittadini che versano in gravi difficoltà sociali ed economiche. È un lavoro quotidiano che riusciamo a gestire con fatica soprattutto attraverso la collaborazione delle associazioni locale e questo rappresenta per noi già motivo di riflessione.

Mancano al momento disponibilità di personale da parte degli enti, una risorsa che oggi risulta già sotto organico per noti motivi di finanza pubblica e che permette di governare l’ordinario con grande difficoltà.

Anche nel reperimento di unità abitative, le nostre amministrazioni hanno sempre maggiori difficoltà a dare risposte concrete ai numerosi cittadini che non sono in grado di fare fronte alle necessità primarie e del vivere civile, tra queste, appunto, la casa.

Le nostre perplessità, però, riguardano anche i criteri per la definizione del numero dei richiedenti asilo da accogliere: le evidenziamo, infatti, che il protocollo non offre alcuna garanzia sul numero complessivo dei migranti da assegnare ai nostri comuni, dato che il fondo nazionale delle politiche sociali risulta variabile in funzione dei richiedenti asilo.

Non appare condivisibile la validità temporale proposta in quanto l’eventuale accordo non tiene conto della durata media per l’acquisizione dello status del rifugiato/richiedente asilo, comprensivo dell’appello.

Non possiamo nascondere, infine, le nostre forti preoccupazioni per quanto potrebbe accadere alla conclusione dei progetti, in particolar modo siamo allarmati per il destino delle persone alle quali non verrà riconosciuto la status di rifugiato che, pertanto, potrebbero permanere sul nostro territorio senza alcun controllo.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Maggio 2017
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