Vogliamo chiarezza sulla Canziani e il suo futuro
Un padre pone interrogativi aperti agli amministratori di ieri e di oggi e chiede impegni certi per questa piccola scuola d'eccellenza
Egr. Direttore,
il 6 Luglio 2017, ad un mese esatto dalla chiusura delle scuole, un autentico fulmine si è abbattuto sui genitori dei bambini che frequentano la primaria “Canziani”: la loro scuola chiude! Non è possibile, quella piccola, ma quanto mai viva realtà, collocata in un originale contesto boschivo, deve essere abbandonata, senza se e senza ma ! La causa? Una recentissima indagine sulla staticità dell’edificio avrebbe rilevato pesanti criticità che rendono l’edificio strutturalmente non idoneo per la sicurezza dei bambini.
La prima reazione, dettata dal buon senso, è quella di pensare che tutto ciò non è possibile. Eppure ogni cosa precipita in tempi rapidissimi: già il giorno successivo è convocata una riunione con il sindaco,ma è evidente che la sentenza è già scritta! Eppure la scuola è ancora lì in piedi.
Va detto che in quei giorni tra genitori, docenti ecc. sembrava serpeggiare uno strano timore che ha indotto tutti, almeno in quel momento, a mantenere un basso profilo: infatti si aveva quasi il sentore che potesse accadere ancora di peggio.
Ma ora che l’anno scolastico è avviato e non senza problemi (mia figlia dice che ora è in un’aula per criceti, tant’è piccola…), è il momento di porre alcune urgentissime questioni a chi ha amministrato prima, a chi governa adesso, ma, soprattutto, ai “tecnici”, che senza alcun dubbio conoscevano e conoscono l’oggettiva situazione della “Canziani ” e, presumo, sanno anche molto bene cosa sarà di quella scuola.
Agli amministratori vecchi e nuovi chiedo prima di tutto di non strumentalizzare politicamente la vicenda: è già accaduto la sera dell’assemblea straordinaria e, simultaneamente, su diversi media: sostenere che la colpa è di chi ha amministrato prima mi sembra un inutile scaricabarile.
Ai “vecchi” amministratori chiedo quanto fossero veramente consapevoli della presunta gravità della situazione e, in caso affermativo, se ne avevano informato la dirigente e i docenti: infatti vien da chiedersi perché allora erano stati autorizzati, appena 4 anni fa, i lavori di rimozione dell’amianto? Possibile che durante quei lavori nessuno competente in materia si sia accorto delle assolute criticità che ora hanno determinato la chiusura dalla scuola? Per non parlare di tutti i progetti, le migliorie, ecc… che un’efficacissima collaborazione tra genitori e docenti ha permesso di realizzare e con investimenti umani ed economici notevoli: perché mettere tutto ciò in cantiere se la situazione appariva già così critica?
Ai nuovi amministratori chiedo onestamente se davvero non si poteva trovare altra soluzione: e qui tiro in ballo coloro che non potevano non sapere, ovvero i tecnici del comune: se oggettivamente la “Canziani” versava in una situazione così critica, perché non allertare la nuova amministrazione affinché nel piani di ristrutturazione delle scuole cittadine si potesse dare la priorità, o almeno una congrua attenzione, a questa scuola? Sempre ai tecnici chiedo (ed è la domanda più importante che come genitori ci siamo fatti) se nell’indagine del 2014 (NON Avanti Cristo…) la “Canziani” aveva davvero già manifestato dei problemi ma non tali da determinarne la chiusura, cosa invece ha scatenato l’attuale “sentenza di morte” visto che in questi 3 anni non sono accaduti in alcun modo eventi che potessero oggettivamente comprometterne la sicurezza: certo, se subito dopo la fine dell’anno scolastico si fosse verificato qualche fatto di particolare gravità (scoppio, crolli interni, cedimenti causati da una tempesta, ecc.…) allora sì che avrebbe avuto senso muoversi con tutta questa urgenza ! Ci avete allora detto che nel frattempo si sono inaspriti i parametri di sicurezza alla luce dei quali la scuola non sarebbe più idonea. Ma, santo cielo, posta in questi termini, la questione poteva allora essere affrontata in modo ben diverso: infatti, e non è un mistero per nessuno, quante scuole nei dintorni e in provincia (per non parlare di altre parti in Italia) versano in situazioni analoghe?
Dirò di più: come genitore mi spaventa il fatto che in quell’edificio, esattamente un mese prima dell’esito fatale, erano presenti i nostri bambini e, addirittura, per tutta la giornata del 27 maggio si è tenuta la tradizionale festa di fine anno con una presenza di più 300 persone tra bimbi, fratelli, genitori e nonni. Ed ecco che poco più di un mese dopo, allarme rosso, nessuno poteva più entrare nella scuola e nemmeno nel cortile: anche al personale scolastico è stato tassativamente proibito ai primi di luglio di accedere all’interno dello stabile, anche solo per ritirare gli effetti personali! Tuttavia alla fine agosto, quando sono andato a dare una mano alle maestre per il trasloco, si poteva tranquillamente entrare nella “Canziani ”, ancora in piedi…
Non sono un tecnico in campo edile, ma mi chiedo, insieme a molti altri genitori e non, se davvero non si poteva optare per una soluzione più idonea e meno frettolosa: visto che la scuola non sembra proprio in procinto di crollare, non si poteva proprio concedere una deroga per assicurare a tutti un anno scolastico più sereno ?
Visto poi che in questi giorni sui media locali sono stati solennemente annunciati gli “Open Day” in diverse scuole cittadine a conclusione di importanti lavori di sistemazione e messa a norma, torno ancora a chiedere: perché mai non si è presa in considerazione anche la povera “Canziani” ?
Infine non posso non citare lo scoramento delle maestre che ho personalmente incontrato qualche giorno fa in occasione del trasloco del materiale didattico: certo l’edificio ha sempre un’importanza relativa, però va anche detto che in tutti questi anni hanno davvero creduto di poter realizzare una scuola d’eccellenza e ci sono ampiamente riuscite, tant’è che l’anno scorso la “Canziani ” ha visto addirittura raddoppiare gli iscritti nelle classi prime! Quelle stesse maestre che hanno poi dovuto abbandonare, sottolineo ancora, in fretta e furia, un ambiente plasmato con dedizione e creatività, aiutati da un efficiente squadra di genitori: si sono lasciate alle spalle un cortile grande e ricco di elementi suggestivi (lo stagno, la casetta in terra cruda, ecc..)
Ora mi aspetto che gli amministratori di ieri e di oggi e pure i tecnici si pronuncino seriamente sulle questioni poste e, soprattutto, si faccia chiarezza sul futuro di quel plesso. Tutti, genitori e docenti auspichiamo ad un ripristino della “Canziani ” nella sua sede originale: avrà i suoi costi, ma una seria politica attenta al territorio non può permettersi di buttare al vento un’esperienza così significativa per il quartiere, ma anche per la città.
Attendo una risposta.
Luca Cattaneo, genitore di una bimba che frequenta la “Canziani ”
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